Le pagelle di Torino-Udinese
Milinkovic Savic: quanto sta crescendo questo ragazzo, era già molto bravo con i piedi e ieri sera lo ha confermato lanciando l’azione del vantaggio, ma soprattutto ieri sera dimostra di saper fare quello che si aspetta da un portiere: parare. Salva il risultato in tre occasioni, con tre interventi determinanti. Si merita mezzo voto in meno perché sulla punizione molto ben calciata da Forestieri parte, secondo me, un po’ in ritardo. (7,5)
Djidji: esce tra l’ovazione dei tifosi dopo una prestazione di grande spessore, perfetto in difesa, appoggia spesso con grande generosità e buona tecnica l’azione offensiva. Su questo giocatore Juric ha compiuto un miracolo, trasformandolo da “scarto” a pedina fondamentale. (7)
Bremer: Beto è un cliente difficile ma il brasiliano, dopo un primo tempo con qualche difficoltà, cresce nella ripresa rendendo innocuo il suo avversario e trovando il tempo per segnare il gol del 2-0, sfiorandone un altro qualche minuto dopo. (7)
Buongiorno: è ormai una garanzie e le parole dell’allenatore, che lo elogia per la sua capacità di leggere sempre bene l’azione difensiva, ne sono la conferma. Colonna del Toro futuro…..Cairo permettendo (6,5)
Aina: il solito Aina, qualche buona chiusura e qualche buona discesa alternate a “dormite” e ingenuità, difficile possa cancellare del tutto questi difetti. (6)
Pobega: secondo me è, insieme a Brekalo e Bremer, il giocatore dal quale non si può prescindere. Concreto e molto intelligente, lo trovi a fare scudo alla difesa e, un attimo dopo, è in attacco per proporre un passaggio o per tentare la conclusione. Mette lo zampino, anzi la testa, nell’azione del raddoppio e manca, per questo gli do mezzo voto in meno, una facile conclusione dal limite dell’area. (6,5)
Lukic: sulle ali dell’entusiasmo per la qualificazione ai mondiali della sua nazionale, della quale è ormai titolare indiscusso, fornisce nel primo tempo una prestazione di altissimo livello, prendendo le chiavi del centrocampo. Cala fisicamente nella ripresa, facendo rimpiangere l’assenza di Mandragora che non consente un ricambio di livello. (7)
Vojvoda: schierato a sorpresa titolare sulla fascia a lui non consueta, se la cava bene in difesa, mentre in attacco è un po’ impacciato e, nel primo tempo, arriva in ritardo su un cross molto invitante del Gallo non concretizzando una delle azioni tipiche del gioco di Juric, che dovrebbero permettere agli esterni di segnare qualche gol. (6)
Brekalo: quanto è mancato contro lo Spezia e quanto il Toro non possa fare a meno di lui lo ha dimostrato ieri sera, a parte l’Eurogol è una costante spina nel fianco per le difese avversarie. Giocatore da riscattare senza se e senza ma. (7)
Praet: non è in condizione ottimale ma l’allenatore lo fa giocare sempre perché, penso, lo considera una pedina che può far decollare il livello della squadra. Ieri sera ci riesce troppo poco. (5,5)
Belotti: come sempre oggetto dei cori innamorati dei tifosi, sforna una discreta prestazione fatta di tanta generosità ma anche di alcune azioni di rilievo, suo il colpo di testa che finisce sul palo per la successiva mischia risolta da Bremer. Troppo egoista in occasione di un paio di contropiede nei quali tenta il tiro, sebbene marcato, invece di scaricare sul compagno molto meglio piazzato. (6,5)
Subentrati:
Singo per Aina (18’ s.t.): alla prima discesa fa ammonire l’avversario, poi si limita a presidiare la difesa limitando le scorribande offensive (6)
Linetty per Praet (18’ s.t.): non buono l’apporto del polacco, commette troppi falli, tra i quali quello che determina la punizione gol di Forestieri, e non riesce a mantenere alta la squadra nei minuti finali (5,5)
Zima per Djidji (25’ s.t.): ancora troppo acerbo, non è un caso che dopo il suo ingresso la squadra vada in difficoltà, concede troppo al suo avversario. (5)
Piaja per Brekalo (37 s.t.): alla vigilia sembrava dovesse essere titolare e invece la sua gara si limita agli ultimissimi minuti nei quali la squadra è più impegnata a difendere il risultato. (s.v.)
Zaza per Belotti (37 s.t.): entra e dopo pochi minuti si becca una ammonizione assolutamente inutile, dà quasi l’impressione di fare finta di far pressing, un po’ l’impressione che ha sempre dato in tutti questi anni. Non gli do il voto, per il poco tempo a sua disposizione e perché non voglio essere accusato di pregiudizi nei suoi confronti….però lui fa di tutto per crearmeli. (s.v.)
Juric: sorprendono alcune decisioni di formazione ma, alla fine, la squadra ha vinto e quindi ha ragione lui, e ancora di più ha ragione perché ha trasformato la squadra, ha riportato un po’ di entusiasmo in una tifoseria reduce da anni di umiliazioni, ha ricostruito e fatto migliorare giocatori sui quali pochi avrebbero scommesso: Djidji su tutti, ma anche Buongiorno e Lukic, e ha ridato una identità e un gioco alla squadra. Come si dice: Juric what else! (7,5)
Sandro Mellano