Fabrizio Salvatori
Fabrizio Salvatori

Cairo, l’avvocato Trombetta, lei e De Biasi... costruiste un miracolo a tavolino nel 2005-’06


«Trombetta, sì: un professionista eccezionale, saggio, con grande esperienza, sempre equilibrato... De Biasi, allenatore bravissimo, straordinario... Aggiungo anche Ienca, il segretario. La squadra fu creata in quattro e quattr’otto a settembre, a pochi giorni dalla prima partita in B... Poi il mercato di gennaio... la promozione in A alla fine... Magnifico. Tutto bellissimo, se non fosse per qualche cosa che non mi piaceva, che non mi andava giù».

Cairo non condivideva l'operato del ds

«Beh, troppi battibecchi... Non era ancora cominciato il campionato ed ebbi già da discutere, Cairo mi apostrofò perché non condivideva la mia idea su come operare... Mi conoscete, io non sono uno che sta zitto se mi insegnano il mestiere e in più mi trattano con poco rispetto... Ogni tanto Cairo diventava abbastanza sgradevole nei modi... Mi calmò De Biasi la prima volta. C’è modo e modo per riprendere un dipendente che sta dando tutto se stesso quanto a impegno, esperienza e passione. E non fu certo l’unica volta, quella. Oltretutto non è che stessi commettendo errori, anzi... C’era tutto da ricostruire. In sei giorni facemmo la squadra, su!».

Sulla possibile cessione

Red Bull
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“Cairo credo che abbia sempre pensato che fosse sufficiente costruire qualcosa di bello e duraturo con poco, che fosse sufficiente quello che dava, ma inevitabilmente si è verificato il contrario. Cairo nel calcio delega poco o nulla, ancora adesso vuole controllare tutto, per lui la strada giusta è quella dell’uomo solo al comando: un limite. Il 1° dicembre supererà Pianelli? Gli darà un orgoglio immenso, ci tiene tantissimo: credo che se mai volesse vendere la società lo farebbe sicuramente dopo. Secondo me ci sta pensando alla possibilità della cessione, se già non sta facendo operare qualcuno sottotraccia per lui. Le smentite? Sono normali”. 

 


 


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