Ventura per Calcionews24 parla di Buongiorno e del campionato del Toro
L'ex allenatore granata Giampiero Ventura esprime il proprio giudizio sul difensore granata
Di seguito le dichiarazioni dell'ex allenatore del Torino e della Nazionale Giampiero Ventura sul difensore granata Alessandro Buongiorno e sul momento non facile del Toro rilasciate in esclusiva a calcionews24.com.
Crede che Buongiorno (il granata militava nelle giovanili quando Ventura allenava il Torino, ndr) abbia le potenzialità per diventare una bandiera del club?
«Io penso che ci siano i presupposti, anche se oggi il calcio è cambiato. Una volta Rivera stava 20 anni, Mazzola stava 25, Del Piero e Totti stavano tutta la vita nello stesso club. Oggi invece non esistono più calciatori che stanno tutta la vita in una società. Però il gesto di Buongiorno (il difensore ha rifiutato in estate le offerte di mercato, ndr) è un segnale fortissimo che ha dato. Buongiorno oltre essere un ottimo calciatore è un ottimo ragazzo. Una persona assolutamente seria, accompagnata da una famiglia alle spalle altrettanto seria. Quindi ci sono tutti i presupposti affinché Buongiorno possa diventare l’inizio di un qualcosa di veramente granata dentro. Però vedi, quando prima dicevo che il Torino è una squadra che ritengo assolutamente competitiva…ti faccio l’esempio: Buongiorno quanti anni ha? 22-23, Zima? Bellanova? Ricci? Ilic? Schuurs? Quindi stiamo parlando di giocatori che lavorando e dandogli il tempo di maturare attraverso una programmazione possono crescere. Programmazione significa: lavoro quotidiano, lavoro annuale e capire dove c’è la possibilità di migliorare in alcuni ruoli. Tu hai una base assolutamente straordinaria, in cui puoi costruire il Torino dei prossimi anni, ma ci vuole il tempo. Penso a quando abbiamo preso Darmian, mi dicevano: ‘Ma come si fa a fare giocare quello lì’, oppure quando abbiamo preso Glik dicevano: ‘Puó andare a scaricare i camion ma non a giocare’. Glik è diventato Capitano della Nazionale polacca e ha fatto due Mondiali. Darmian l’abbiamo dato al Manchester ed oggi è uno dei migliori giocatori che ha l’Inter. Ma non sono nati così. Hanno dovuto lavorare per diventare così e abbiamo dovuto lavorare per farli diventare così. Se vogliamo parlare di calcio concreto, di costruire dove manca bisogna avere un’ottica leggermente diversa. Tutto qui. Ma non è una critica a nessuno, sia chiaro».
Chi al contrario non sta navigando in buone acque è il Torino. Cosa crede che non stia funzionando per i granata e come pensa che il club sabaudo (che lei conosce molto bene) possa rialzarsi in campionato?
«Come ho detto anche al Presidente (Cairo, ndr) credo questa sia la squadra più forte in assoluto che abbia mai fatto da quando è Presidente. Di questo ne sono assolutamente convinto. Poi è chiaro che avere i giocatori non è sufficiente, è evidente che ci sia qualche problema. Parlando solamente per quello che sto leggendo, perché specifico io non ci sono più dentro quindi mi è difficile fare commenti, però leggo che Juric ha litigato con Milinkovic Savic, con Radonjic, con Ilic…è evidente che qualche problema ci deve essere. Io credo che i risultati siano figli di una serie di situazioni, perché gente come Zapata e Sanabria non ce li hanno in tanti in Serie A. Un centrocampo con Ricci, Ilic, Tameze…sono giocatori assolutamente funzionali a quello che vuole l’allenatore. Lo stesso Bellanova non sarà pronto per stupire il mondo ma potenzialmente è un giocatore che tra due anni costerà una certa cifra se gli dai possibilità di crescere, come tutti i giovani. Io trovo che il Torino sia una squadra assolutamente competitiva, ma presumo che vadano prima risolti i problemi che ci sono dentro. Non si può leggere che tutte le settimane ci sia una diatriba interna: è sinonimo di poca serenità. Io credo che alla base di tutto non sia una mancanza di giocatori ma di serenità ed il motivo per cui manca questa serenità io obiettivamente non lo so e quindi non entro nel merito. Però che il Torino possa e debba fare meglio non c’è il minimo dubbio, perché la squadra è competitiva».