Salta la proroga del decreto crescita dopo il Consiglio dei Ministri
Saltata la misura di agevolazione dei calciatori del decreto crescita: cosa succede ora
Secondo quanto appreso dall'Ansa, è saltata la misura delle prime bozze del decreto crescita. La misura contenuta nelle prime bozze del decreto Milleproroghe che avrebbe dovuto prorogare le agevolazioni fiscali per gli sportivi (a partire dai calciatori) in arrivo dall'estero.
Dopo una "accesa discussione" nel Consiglio dei Ministri è saltata la proroga. Al momento, quindi, resterà la stretta che scatterà da gennaio, introdotta con uno dei decreti legislativi attuativi della delega fiscale. Le agevolazioni non ci sarebbero più già a partire da questo mercato di gennaio.
Negli ultimi anni, l'Italia ha attratto grandi giocatori provenienti da federazioni estere grazie alla convinzione delle società calcistiche italiane di poter offrire stipendi competitivi senza eccessive spese.
Grazie a questa normativa, le squadre hanno avuto la possibilità di gestire in modo più sostenibile gli stipendi dei giocatori, rendendo l'Italia un destino ancora più attraente per i talenti internazionali. (gianlucadimarzio.com)
A quanto spiegano le stesse fonti, dopo una "accesa discussione" in Consiglio dei Ministri, è saltata la proroga, quindi resterà la stretta che scatterà da lunedì 1 gennaio 2024, introdotta con uno dei decreti legislativi attuativi della delega fiscale.
Cambia tutto già dal prossimo calciomercato
Le squadre del campionato italiano dovranno quindi affrontare le restrizioni previste dall'entrata in vigore, a partire da gennaio, di uno dei decreti legislativi attuativi della delega fiscale. La Lega ha espresso soddisfazione per la decisione, definendo "immorali" gli sconti fiscali e incoraggiando gli investimenti nei "giovani italiani" anziché sugli stranieri considerati sovra-pagati e spesso poco performanti. Quando sembrava che il pericolo immediato fosse stato scongiurato, il calcio italiano subisce ora (esattamente dal 1 gennaio 2024) un brusco dietrofront da parte del governo sul fronte del Decreto Crescita. Questa scelta potrebbe avere un impatto significativo sulle finanze e sulla futura competitività dei club di Serie A.
Le parole di Lotito
Sul tema si era espresso negli scorsi giorni Claudio Lotito, presidente della Lazio e senatore di Forza Italia: "Vai anche a mortificare la competitività del calcio italiano. Se tu oggi hai possibilità di avere Lukaku...gioca con la Roma, no? Lukaku cor cavolo che lo pijavi! Hai capito qual è il problema? Mourinho non lo pijavi! Perché Mourinho si avvale di questa norma. Hai capito? Così crei un danno alle società: senza Mourinho e Lukaku la Roma è morta". (Il Tempo)
Cos'è il decreto crescita
Il decreto crescita, nel suo articolo 5 pensato per il cosiddetto "rientro dei cervelli", vuole favorire l'arrivo in Italia di lavoratori residenti all'estero grazie a un regime fiscale agevolato a partire dal primo gennaio 2020. Per i calciatori, ai fini del calcolo Irpef, possono esserci sgravi fino al 50%. La norma permette ai club di risparmiare sulle tasse consentendo al giocatore di ricevere un ingaggio netto più alto. Dal 2022 l'agevolazione spetta a chi ha più di 20 anni e uno stipendio superiore al milione. (Eurosport)