Ivan Ilic
Ivan Ilic

Il fattore “IČ”

Di sicuro con gli slavi il Toro non è mai stato granché fortunato e si sarebbero dovuti cogliere i segnali quando tutto è iniziato, anzi, sarebbe "dovuto" iniziare ....
29 aprile 1982, l' allora Direttore Sportivo granata, Luciano Moggi, annuncia la firma sul contratto di uno dei migliori centrocampista/attaccante dell' epoca: Safet Susic, bosniaco, proveniente dal Sarajevo, dove ha disputato 221 incontri, mettendo a segno 85 reti.
L' esultanza del popolo granata dura però pochissimo, dato che salta fuori che il buon Safet ha firmato anche con l' Inter! Ne nasce una diatriba che viene risolta quando le Società decidono di lasciare perdere e Susic viene acquistato dal Paris Saint-Germain, non ancora la potenza odierna, ma già una delle formazioni migliori di Francia.
La perdita non è da poco, considerando le nove stagioni trascorse in Francia ed il primo scudetto vinto nella storia del PSG.
Da allora sino ad oggi di slavi in granata ne sono passati una ventina, oltre a Mihajlovic e Juric in panchina, quasi sempre senza lasciare ricordi indimenticabili, salvo Lukic e Maksimovic, il cui crescendo di rendimento in campo è poi stato ridimensionato dal modo in cui hanno salutato, pur portando nelle casse granata buone plusvalenze.
E gli "IČ" odierni? Di certo non saranno in molti a piangere quando saluteranno, anche perché, specie Vlasic ed Ilic poco hanno reso rispetto a quanto sono costati, Milinkovic può vantare di aver spesso tenuto la porta inviolata ma non ha mai convinto appieno e Radonjic ha dimostrato che talento e testa spesso mancano di sintonia.
Juric? A parte poter essere considerato l' anti-Cairo, quando e quanto ha davvero convinto di essere un buon allenatore?

Maurizio Vigliani