Le dichiarazioni di Longo e Ansaldi sono le note positive di questa trasferta a Milano
Le di dichiarazioni di Longo e Ansaldi sono le note positive di questa trasferta a Milano.
Almeno sappiamo che non abbiamo perso per la pioggia, anche perché non piove mai. Ma Mazzarri l’avrebbe sostenuto, scusa Mister ma ti ho chiesto una cosa semplicissima: una nota a mezzo stampa, o su Cuoretoro o su tele Cecina, in cui fai sapere di non essere un totale rimbecillito e che la preparazione quest’estate non ha funzionato per questo e quel problema. Risposte. Non veline attraverso i tuoi collaboratori. Per non passare alla storia come quello della pioggia. Moreno Longo dopo il Milan non cerca invece scuse, c’è tanto da fare dice. Moltissimo, aggiungo io. Squadra e Mister sono consapevoli di dover lottare per la salvezza. Ottimo. Nel primo tempo non si sarebbe detto, ma ora è ovvio che subentri la paura. Nel secondo tempo abbiamo provato a scrollarci di dosso l’orrore di questo mese, e il destino. Costruendo poco, ma farlo con Rebic e Ibra sempre in agguato non è facile. Troppo timidi comunque. Riportare Belotti in area, missione fallita, ha fatto male il mediano. Registrare la difesa, missione in fase di costruzione, ancora troppi buchi, ancora troppe disattenzioni. Ma almeno soprattutto tra Lyanco e N’Koulou la voglia di aiutarsi. Di cercare un’intesa. Poi però non ci sono solo i tre dietro, chiunque giochi. La palla persa da Berenguer, che ha portato al gol di Rebic, è inqualificabile. Certo l’arbitro poteva fischiare il fallo, ma tentare colpi di magia ai limiti della nostra area anche no. Soprattutto se non ti riescono. Poca costruzione di Rincon e Lukic, ma si sapeva. A creare devono essere Ansaldi e Aina, Lollo dopo dieci minuti boccheggiava. A proposito di Aina, che entra, perde un pallone vicino alla nostra bandierina di destra e poi guarda l’avversario andarsene in area, io entro in campo e gli spacco il ginocchio a calci. No ragazzi, questo non si può vedere. Preparazione atletica sempre in salita, con moderato ottimismo. Siamo stati meglio nel secondo che nel primo, certo quando bisognava alzare i ritmi e metterli in difficoltà ci siamo seduti. Longo ci lavora da una settimana, ci vuole tempo. Ha detto bene Ansaldi, “pensare solo a vincere”, ma quale ambiente negativo? L’ambiente negativo lo fanno le 5 sconfitte. E la marea di gol subiti, ora entrare in campo e soverchiare il destino. Non strafare ma aiutarsi. Non provare a spaccare il mondo da soli ma fare le cose semplici. Lavorare! Intensità. Chiedere a gente come Zaza e Izzo di sacrificarsi per due mesi, ce lo devono. Onestamente Edera e Bremer non sono all’altezza. Ora se ne esce con l’esperienza. E tanta ne aveva Iago Falque ad esempio di esperienza e tecnica, Cairo dice che non giocherà fino a marzo, e sputaci sopra a un paio di mesi di Iago quasi al meglio. Perchè ora manca pure qualità. Invece l’abbiamo dato a una diretta concorrente, bravo Urbano.