Stefano Impallomeni
Stefano Impallomeni

Stefano Impallomeni, nato a Roma il 24 ottobre del 1967, di mestiere fa il giornalista sportivo. Ha lavorato per Sky, è stato una di quelle voci che ogni settimana, ogni giorno, ci hanno raccontato le decine e decine di storie che solamente il calcio sa regalare. Dal 2017, è il presentatore del pre e post match su Roma TV

Negli anni '80 è stato un calciatore che ha indossato le maglie di Roma, Parma, Pescara e Cesena. Nel 1988 torna a Parma ma incontra un’altra rivale: la sfortuna. È la sera del 3 agosto 1988, e c’è l’amichevole contro il Milan di Arrigo Sacchi campione d’Italia in carica. Entrato in campo dopo l’intervallo, Impallomeni è vittima di un violentissimo scontro con Alessandro Costacurta. E dalle conseguenze drammatiche: rottura di tibia e perone, un incubo per un ragazzo di 21 anni che sta sgomitando per trovare posto nel famelico mondo del pallone.

Per lui, in pratica, la carriera calcistica finisce qui. Certo, rientrerà in campo e giocherà tra serie A, B e C fino al 1994, ma niente è come prima perché la corsa è insicura, il passo è lento, il dribbling è appesantito da una mobilità nettamente diversa. Appende le scarpe al chiodo a soli 27 anni e perciò Stefano, non potendo scrivere la storia, s’è messo a raccontarla.

Le scuse di Costacurta

Soltanto nel 2007, quasi vent’anni più tardi da quella serata agostana, Costacurta sentirà il bisogno di scusarsi per quell’intervento: “Gli devo delle scuse, gli ho rotto una gamba, era un vero talento” dirà la bandiera rossonera dalle colonne del “Corriere della Sera”.

Parole sincere, di chi sente di aver spezzato il volo di un talento straordinario, di un ragazzo che avrebbe potuto essere ma non è stato un campione.

Vanoli
Paolo Vanoli

Impallomeni sul Torino

A Maracanà, su TMW Radio, è arrivato proprio il momento di Stefano Impallomeni. Il giornalista ed ex calciatore ha detto la sua sul Torino capolista che sta sorprendendo tutti. Questo il suo pensiero: 

Il Torino può essere protagonista? Conosciamo le qualità di Vanoli, si merita tutto, viene dalla gavetta ed è lì in alto. Potrebbe tenere botta, ma vedremo.