La partita con la Lazio è la fotografia esatta della stagione del Toro: quella del vorrei non posso.
Se al posto dei granata ci fosse stato un Sassuolo o una Fiorentina la partita sarebbe finita con almeno un doppio vantaggio finale. Con il beneficio ovviamente di essere smentito.
Questione di mentalità, si dirà. Certamente, ma anche drammatica questione di qualità. E quella non arriva solo con un grande allenatore ma si compra sul mercato e non costa poco (le offerte e i saldi spesso nascondono ciofeche, pure la casalinga di Voghera lo sa).
Il punto sta lì ed infondo rappresenta il banco di prova più probante per Vagnati (e Cairo): vendere bene Bremer , pur tra mille rimpianti, provare a rimpiazzarlo adeguatamente e con il resto sistemare la squadra. Cosa manca al Torello per fare il Toro da posizioni europee? Togliendo giocatori poco utili (Verdi, Zaza, Linetty, ahimè Ansaldi, oltre alle scommesse Warming e Seck), oltre al sostituto di Bremer, ad occhio (almeno) una punta, due trequartisti decenti ed un centrocampista totale come Pobega. Se il mercato lo facesse Juric dormirei sonni tranquilli; con Vagnati e certi suoi inspiegabili acquisti (o spiegabilissimi da un punto di vista non prettamente sportivo) c'è il rischio di buttare alle ortiche il tesoretto.