Si gioca, si soffre, si vince.
Si gioca, si soffre, si vince.
Questa è la realtà del calcio di oggi. Basta davvero nulla per ribaltare una partita. Così devi fare se la tua società ti prende quattro giocatori alla fine del mercato e ce ne fosse uno sano. A proposito ho sentito qualche critica a Juric sui social per non aver, fino adesso, valorizzato Zima, ci vuole pazienza, ci vuole tempo con i giovani. La sua entrata fuori fase nel secondo tempo sta a dimostrare che il ragazzo deve lavorare. A proposito di lavoro, risponde in campo il Gallo agli stimoli di Juric. Belotti a tutto campo, di testa, di piede e assist vincente. Poi un grande gol di Brekalo, gol d’autore, e il solito Bremer dominante. Praet sta recuperando, come Pjaca. Abbiamo poche alternative. I cambi di Gotti nel secondo tempo hanno rivitalizzato l’Udinese. Il calcio di punizione di Forestieri era perfetto o quasi, Milinkovic forse parte tardi, ma poi sfodera due interventi risolutori. Dai Milinkovic, Toro, Serbia, Mondiale, che settimana per te. E comunque un Toro costretto a giocare fino alla fine, a buttarci il sangue, su questo Juric ha lavorato eccome. Quello che bisogna evitare è quel Beto tutto solo all’improvviso nella nostra area, nel secondo tempo, con noi a presidiare la nostra metà campo. Se l’attaccante dei friulani non tentenna sono guai. Lampi dello scorso anno, credetemi. Un applauso a Dijidi, stoico. Zaza non ha condizione ma nemmeno troppa voglia, e Linetty sbaglia sul fallo per la punizione che porta i friulani sul 2 a 1. Samardzic, Pereyra, Beto, Forestieri, Deulofeu, insomma per capire che possiamo vincere ma se vinciamo è tanto merito di quell’uomo in panchina. E oggi il risultato è stato stretto. Ha ragione Juric bisogna fare più punti possibili da qui a Natale. Lavorare tanto e recuperare infortunati e acciaccati. E comprendere bene chi deve andarsene. Perché non basta la voglia di rimanere, bisogna poi mostrarlo in campo. Difficile se si è perennemente in infermeria.