Bandiera TorinoFc
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Ma per favore!

Raul Bellanova
Raoul Bellanova

Ma di cosa stiamo parlando, di ambizioni, di progetti per il futuro?
Non scherziamo, perché posso non essere uno che insulta, che fa auguri malevoli, sono persino uno che da semplice tifoso aveva brutte idee sul calcio ed una volta messo il naso dentro si è accorto di quanto fossi benevolo nei confronti di un mondo che in realtà è una .... cloaca delle peggiori.
Però c'è sempre un limite, salvo che al peggio e l'affare Bellanova lo dimostra; nel peggio tralascio volutamente la Società, ma per pura pietà e per non trascendere, ricordando che solo pochi anni fa era il Torino a comprare quello che si riteneva il meglio della Dea.
Sono vecchio e dalla morte di Meroni ho deciso di non avere più idoli, perché a undici anni il colpo era stato davvero tremendo per me che mangiavo pane e Toro.
Con il passare degli anni ho capito che la scelta era quella giusta, calciatori sempre più impegnati fuori che dentro il campo, agenti il cui vero guadagno sono le commissioni sui trasferimenti, dirigenti e addetti ai lavori buoni solo a fare debiti, media bravi a sparare cavolate e fare di un pedatore mediocre un fuoriclasse, al soldo delle società, quando va bene e più impegnati a cercare la benevolenza dei tifosi che ad usare cervello ed idee che non hanno.
Ora, per quello che ho visto, se fossi il padrone, per quei soldi avrei venduto Bellanova, che è meglio ricordarlo è già stato fatto fuori sia dall' Inter che dalla stessa Atalanta e che è talmente forte da aver fatto la riserva all' Europeo, ad uno che è stato penoso, servendo, visto che ha un bel faccino, per lo spot della TIM e niente altro.
Però il povero Raoul è solo uno che da dei calci ad un pallone e cerca di fare rendere la cosa al meglio, aiutato da chi gli fa da badante e cerca di ottenere il meglio, economicamente parlando, per il proprio assistito e per se.
Intanto lo stillicidio continua, le chiacchiere stanno a zero e le promesse durano quanto le farfalle, sempre se qualcuno è ancora disposto non a crederci, ma anche solo a sentirle, cosa che il sottoscritto ha smesso di fare molto tempo prima dell' avvento di Papa Urbano.

Maurizio Vigliani