Toro sconfitta meritata. Vanoli attacca apertamente le scelte di Cairo.
Meglio il Como, gol annullato al Toro

Paolo Vanoli e Cesc Fabregas
- Sconfitta meritata per il Toro, che nel primo tempo soffre tanto il maggior palleggio dei comaschi, anzi diciamolo pure la miglior tecnica. Da noi fuori Vlasic e Ricci, da loro Paz. Ma io vorrei farvi meditare su due situazioni una del primo tempo e una del secondo. Prima frazione, Diao a terra dopo un intervento di Walu, gioco fermo, Maripan urlando, Vanoli e il suo secondo Godino entrando in campo, spiegano con ampi gesti a Coco come coprire gli spazi. Dopo venti minuti dall’inizio, dopo sette mesi di allenamento. Secondo tempo i primi cambi, loro mettono dentro Strefezza, con Paz in panchina, noi Karamoh, con in campo un fantasma come Sanabria. Devo aggiungere altro? Ragazzi segnatevi quanto vi dico, tra due anni il Como ci avrà ampiamente superato in classifica, come oggi il Bologna. Vanoli nel prepartita è stato chiaro: “Se non hai soldi devi avere idee, devi fare scelte funzionali. Quest’estate abbiamo sbagliato tutto”. Un duro attacco a Cairo e Vagnati. Succederà qualcosa? Ma figuriamoci! Qui non è successo nulla quando allenatore e direttore sportivo si sono quasi presi a pugni pubblicamente. Qui succede qualcosa solo quando il Presidente incassa. Per il resto oggi primo tempo tutto loro, gioco e divertimento nel metodo Fabregas, che però può operare con una situazione economica da big. Per il resto solo qualche spunto di Elmas, un gol sbagliato da Linetty ma non facile a dire il vero. Poi il finale con il gol annullato a Ilic, giustamente annullato perché Biraghi dalla bandierina, scivolando, ha toccato due volte il pallone. Certo gol annullato in epoca VAR, ma così è. Sanabria da denuncia penale, assente e dannoso, male Casadei, di Coco ho detto. Pure Adams ha fatto poco. Loro sempre in anticipo, e in palleggio costante, se trovano pure una punta buona ci scavalcano di sicuro, il prossimo campionato.

900 granata anche a Como a tifare, settore ospiti esaurito. Devo aggiungere altro? E’ mancato in questi giorni Gianni Bellino. Nel luglio del 2005 partì con pochi coraggiosi, detti lodisti, andò a Roma a salvare la pelle del vecchio Toro, iscrivendolo al lodo Petrucci. Lui contadino di Vigone. E nemmeno uno dei tanti tifosi vip, che oggi ci dicono che è meglio tenersi Cairo, meglio sto grigiore, che abbia mosso un dito. Lo sappiano soprattutto i più giovani, una volta tra la gente granata c’erano pure i leoni e non solo le pecore.