E' chiaro a tutti che Vanoli sta facendo un miracolo?
Rubrica di approfondimento di Torino Empoli, Coppa Italia
E’ chiaro a tutti che Vanoli sta facendo un miracolo?
Perché se si punta sui giovani, se davvero si vuole investire nel settore giovanile, allora bisogna avere tra i rincalzi un Seghetti, che oggi ha fatto per i toscani, su Zapata, la parata qualificazione. E non Dembele, che in occasione del raddoppio di Haas ha fatto quello che non devi fare nemmeno all’oratorio. Metterti dietro all’avversario. Poi per carità l’aveva fatto pure Walukiewicz, molto deludente, nel primo tempo. Primo tempo in cui il Toro ha giocato in dieci, Karamoh non pervenuto. Dannoso inutile. Ma si sa. Lo sappiamo tutti, da Montpellier a Torino.
Vanoli ha tre punte. Una delle quali Zapata va conservato come una reliquia. Questa non è programmazione, questo è un miracolo. E miracoloso è il nostro primato, frutto di un allenatore veramente bravo, di un gruppo davvero coeso. Un allenatore che ha forse rispetto a Juric meno solidità difensiva, al netto però delle cessioni di Buongiorno e Bellanova, e più intensità d’attacco. A me va bene così. Ci salveremo. Nonostante tecnicamente questa sia la squadra più scarsa dell’era Cairo. E in più Vanoli ci ha regalato un primato aspettato da 47 anni. Non siamo stati fortunati nemmeno nel sorteggio, l’Empoli in questo momento va a mille.
Difendono e ripartono senza pietà, che avessero tanti giovani in campo è un’aggravante, perchè hanno una Primavera di prim’ordine. Pedersen, Sosa, Walukiewicz, il livello è basso, c’è poco da fare. Ora per dare a Vanoli nuova linfa serve Vlasic, serve un po' di tecnica. Ma va recuperato con calma. E chi si chiedeva dove giocherà Schuurs al suo ritorno è stato servito. Ma di cosa parliamo, dai. La rosa del Toro è inadeguata, punto. Zapata si è mangiato un gol, e c’era un bel rigorino su Adams. Vanoli farà tutto quello che può e terrà il Toro in serie A. Ma la presidenza di Urbano Cairo deve terminare qui. Ora basta.
In settimana molti paragoni
In settimana ho letto molti paragoni tra Giagnoni, il mitico Colbacco, e Vanoli. Entrambi esordienti in A, entrambi reduci da una stagione trionfale in B, a Mantova e Venezia. Ma per favore fermiamoci qui. Nessuno osi avvicinare Pianelli a Urbano. Leggete i nomi della rosa in mano a Giagno, l’anno che ci rubarono lo scudetto a Genova. Per carità. Vanoli è bravo, affamato,
e ci regalerà una stagione emozionante. Punto. L’obiettivo è rimanere in A. Perché l’obiettivo lo impone la società. Nel nostro caso gli interessi privati del gestore Urbano Cairo.