RECUPERO DELLA 25^ GIORNATA DEL CAMPIONATO 2020/2021

MARTEDI’, 18 MAGGIO 2021, ORE 20,30

LAZIO  -  TORINO:  0  -  0

LAZIO (3-5-2): STRAKOSHA; MARUSIC, LUIZ FELIPE (dal 23° s.t. PATRIC), RADU (dal 30° s.t. PAROLO); LAZZARI, AKPA AKPRO (dal 30° s.t. PEREIRA), LEIVA (dal 23° s.t. ESCALANTE), LUIS ALBERTO, FARES (dal 17° s.t. LULIC); IMMOBILE, MURIQI. 

ALL.: SIMONE INZAGHI

ESPULSI: NESSUNO

AMMONITI: STRAKOSHA per c.n.r., LUIS ALBERTO, LUIZ FELIPE, PEREIRA per gioco falloso.

CAMBI DI SISTEMA: NESSUNO.

TORINO

 (3-5-2): SIRIGU; IZZO, NKOULOU, BREMER; SINGO, RINCON (dal 41° s.t. BASELLI), MANDRAGORA, LUKIC, ANSALDI; SANABRIA (dal 41° s.t. ZAZA), BELOTTI (dal 47° s.t. VERDI).

ALL.: DAVIDE NICOLA

ESPULSI: NESSUNO

AMMONITI: NESSUNO

CAMBI DI SISTEMA: NESSUNO

ARBITRO: FABBRI di Ravenna

Ce l’abbiamo fatta, abbiamo raggiunto quello che all’inizio del campionato non era il nostro obiettivo, ma che, cammin facendo, è diventato tale, per una serie di circostanze che ha spiegato bene Salvatore Sirigu ai microfoni di Sky, al termine di una partita combattutissima. La posta in gioco era tanta per entrambe le contendenti; il Toro si giocava la permanenza in Serie A, e la Lazio, senza più ambizioni di classifica, voleva fare un regalo, sia a Filippo Inzaghi, allenatore del Benevento e fratello del tecnico della Lazio, sia al suo Presidente Lotito, considerati i rapporti non proprio idilliaci tra il medesimo e il Presidente Cairo. Da subito la partita è parsa spigolosa, ma nel secondo tempo si è incattivita molto, con strascichi polemici anche nel dopo, con risse sfiorate. In effetti, la Lazio ha fatto bene ad onorare il campionato, ma si è avuta la netta impressione che il suo impegno sia andato bel oltre l’aspetto sportivo, a motivo di quelle frizioni che si erano già palesate nella partita dell’andata a Torino, e poi nel rinvio della 25^ giornata a motivo del focolaio di Covid-19 che aveva colpito il Toro. Il recupero dell’altra sera ha messo a dura prova le coronarie dei tifosi granata, perché la partita è stata ricca di colpi di scena; due legni colpiti dalla Lazio, il secondo addirittura al 95°, il rigore, generosamente concesso dall’arbitro Fabbri (quanti rigori ha avuto la Lazio?), sbagliato da Immobile, il palo colpito da Sanabria, episodi dubbi, qualche colpo proibito, ecc. Ma alla fine ha prevalso il “cuore Toro”, con Sirigu che ha sfoderato un paio di parate straordinarie, migliore in campo, che ci ha fatto ricordare il Sirigu dei tempi migliori, Izzo,  Bremer e Nkoulou, quest’ultimo in particolare, da applausi per la loro grinta, applicazione e determinazione, Sanabria per la sua qualità, Ansaldi per la sua classe ed esperienza. Purtroppo è mancato ancora Belotti, ma a sua scusante va detto che non viene servito bene, anzi non viene proprio servito. Un attaccante deve ricevere il pallone, non deve andare a cercarselo svariando sulla fascia o a centrocampo; è la palla che deve viaggiare, non il giocatore. Il Presidente Cairo, euforico al termine della gara, ha detto che correrà ai ripari allestendo una squadra degna d’essere chiamata Torino, per non ripetere i due ultimi campionati, veramente brutti, da dimenticare in fretta. Mi auguro che il Presidente tenga fede alle sue parole, perché come scritto più volte su quelle colonne, il Toro merita ben altra classifica, ben altra considerazione e deve lottare per altri traguardi, più ambiziosi. Archiviamo in fretta quest’ultimo periodo, assolutamente non da Toro, e ripartiamo con altro spirito ed altro entusiasmo. Sono tante le cose da fare, a cominciare da una più funzionale struttura societaria, con l’avvio del progetto Robaldo, con l’ultimazione del Filadelfia, con l’allestimento di una squadra finalmente competitiva che possa aspirare e, possibilmente, concretizzare obiettivi più consoni al suo storico valore. 

Franco Venchi