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Terza maglia Torino Fc

 

 

 

Tutti contro Cairo. Anzi qualcuno no, perché c’è ancora una piccola schiera di Cairo boys, fedeli al presidente. Tutti allo stadio, anzi no il presidente si caccia solo stando ben lontani dallo stadio. Uno contro l’altro, ognuno con le sue ragioni. E ultimamente è scoppiato anche il caso social.

Perché giovani granata, baldi e super seguiti, hanno incendiato il mondo social di storie e contenuti. Tentando di spodestare un certo tipo di narrazione del tifo granata. Un po' attempato forse legata a un mondo lontano. Ora chi vi scrive ha 110 anni. Detto questo lo scontro generazionale, almeno quello, non può essere attribuito a Cairo. Nella tifoseria granata c’è sempre stato. Io mi  ricordo da ragazzino allo stadio con cinque dita marcate sulla mia mandibola, un ceffone rifilatomi da un vecchio ultrà della Maratona, che non nominerò per non prenderne un altro, solo per aver detto che Tony Polster era il più grande attaccante che il Toro avesse mai avuto.

Per chi aveva negli occhi, nell’anima, ancora le gesta di Puliciclone, che io purtroppo mi sono perso, era una blasfemia, troppo grossa. Andava punita. Cari influencer di oggi siete fortunati, allora volavano botte vere. Per me il Toro era Lentini, Cravero, Scifo, Vasquez, Mondo. Insomma rispetto a voi partivo dall’alto. Ma non era mai troppo alto per chi aveva visto il Toro dello scudetto o addirittura il Grande Torino. E’ sempre stato così. Memore di ciò sono andato a curiosare un po' nel mondo social granata. E sinceramente sono stato positivamente colpito, parlo di quello che ho visto o sentito. Radio Granata, giovani che parlano e discutono di vari argomenti granata e commentano le partite. Preparati, divertenti.

Poi mi sono spostato  su Matteo Possamai, Youtube, Instagram, analisi tattiche di ottimo livello, ritmo, non banale. Un discreto egocentrismo, più che comprensibile in chi vuole affacciarsi alla comunicazione. Non lo eravamo anche noi quando scrivevamo su Toronews o Cuoretoro? O non lo era pure chi mandava le proprie foto con i giocatori a Alè Toro?

Poi sono planato sui video di Max Terranova. Per un certo periodo della mia vita mi sono occupato di comunicazione sportiva, scrivevo per Ubitennis, e devo dire che ho trovato i video di Max di uno spessore superiore rispetto al mare sconfinato di TiKtok. Il video dove porta un amico juventino a vedere il Museo del Grande Torino e il Fila dovrebbe piacere pure a un vecchio boomer o no? Preparato e di un certo talento. Andrea Depaoli fa una marea di contatti, cuori granata oggi difficilmente raggiungibili con Facebook o peggio ancora con le televisioni.

Mi permetto solo di fare un’osservazione a queste nuove leve. Il pubblico del Toro è tossico, come dice Max Terranova,  è vero, anzi siamo proprio dei rompicoglioni. Ma se non fosse per i rompicoglioni come me, come quelli prima di me, come quelli ancora prima di noi, il Toro non esisterebbe più. C’è gente in quel Popolo granata, che giovane o vecchio è sempre il vostro Popolo, che ci ha messo l’anima, il cuore, i polmoni, la salute perché quella fiamma rimanesse sempre accesa. Ora magari non vi capisce, sbuffa, contesta. Ma il Toro non ha mai avuto la forza economica per resiste in questa città, a parte delle rare illuminate eccezioni come Novo, Pianelli, Sergio Rossi. Per il resto c’è voluto tutto il cuore di questa gente, che ora magari non vi capisce. Che dice che lo fate solo per interesse, per una maglietta, o una foto con i giocatori.

Su, chi a vent’anni non ha fatto collezioni di magliette. Chi non sarebbe andato negli spogliatoi a parlare coi giocatori, non lo facevano al Fila ai bei tempi? Insomma a me questo futuro granata piace. Quello che non mi piace è vendere Bellanova senza dirlo a Vanoli, non mi piace considerare il Toro un porto di passaggio da mungere, ma loro i giovani cosa c’entrano? Il testimone è passato di mano. Ma noi tutti siamo il Toro. I vecchi provino ad ascoltare stì ragazzi. I giovani capiscano, o lo capiranno, che in gioco c’è anche il rimpianto della propria gioventù. Io personalmente a tutti loro, almeno quelli che ho visto, invidio i capelli. Per un parrucco di boccoli sono pronto a mettere like a pioggia.