L’esonero dell’allenatore di turno (Gotti) è l’esempio della più semplice via di uscita per una società che cerca di uscire da un periodo negativo. Con quali risultati? In questa stagione sono stati (più o meno) gentilmente inviati a togliere il disturbo i seguenti mister: Castori (Salernitana), Ballardini (Genoa), Semplici (Cagliari) e appunto Gotti (Udinese). E’ evidente che la tanto sperata scossa al momento è solo, per queste società, una chimera. La Salernitana era e rimane una squadra poco attrezzata per la serie A. Colantuono sta facendo quel che può con l’aggravante, rispetto a Castori, di conoscere meno la sua rosa. Pensare che Simi avrebbe ripetuto la straordinaria stagione del Crotone era un desiderio, ma con (relative) poche speranze che si avverasse. Di solito i miracoli avvengono solo una volta. La storia di Ballardini col Genoa sembra una danza del “vai e vieni”: preso, lasciato, ripreso, rilasciato più volte. Neanche una telenovela brasilera avrebbe avuto così tanta fantasia. Per ora Shevchenko ha fatto peggio del suo predecessore. Inspiegabile la situazione cagliaritana: lo scoppiettante finale di stagione 2020-2021 che permise la conferma di Semplici non ha avuto continuità in questa prima parte di stagione, complice la sequela di infortuni che hanno penalizzato Semplici. Mazzarri ha dato qualche timidissimo segnale di ripresa, quanto meno caratteriale. Per una effettiva svolta di gioco e risultati passare più tardi. Infine l’ultimo esonerato: Ivan Gotti. Se qualcuno avesse visto le prestazioni dell?Udinese (compresa quella di Torino) pochi avrebbero detto che la squadra era mal allenata, anzi. L’organico però non può essere da Europa League. Ci sono almeno 8-9 squadre più complete. Come spesso capita il valore delle rose viene fuori col passare delle giornate. E chiedere allo stesso Toro di stare a ridosso delle magnifiche sette rappresenta una step auspicabile che deve però fare i conti con ampiezza e qualità dell’organico e con una certa quantità di sfiga.