Alessandro Conticchio
Alessandro Conticchio (foto news.superscommesse.it)

Sarà una domenica particolare quella dell'ex centrocampista Alessandro Conticchio, doppio ex di Torino e Lecce

Per il centrocampista infatti, si tratta di due esperienze passate che hanno lasciato il segno. Cresciuto nelle giovanili dell'Inter, ha vestito la maglia giallorossa dal 1997 al 2002, collezionando 149 presenze. Poi, tre anni al Torino, di cui due in cadetteria.

Intervistato dal Nuovo Quotidiano di Puglia, racconta di come dalle parti del Salento Conticchio sia nato il soprannome di “Sindaco”, per via di quel gol segnato nel derby con il Bari nel 1999. "Mi fa capire che ho lasciato il segno. Potevo restare ancora, ma mi affascinava anche il Torino”.

Sulla salvezza del Lecce nel 2000

Conticchio ricorda anche quando, nella stagione 1999/2000, condannò i granata alla retrocessione a causa di un suo gol:

Indimenticabile quell’ultima partita che valeva la salvezza, al Via del Mare. Ci davano tutti già per retrocessi. Era il 7 maggio del 2000, Sesa aveva mandato in vantaggio il Lecce, pareggiò Ferrante, io segnai il gol del 2-1. Lo stadio impazzì, impazzì la città.

Fu la prima salvezza in serie A del Lecce, con Cavasin allenatore, panchina d’oro. Io restai sino al 2002, Corvino mi voleva tenere ancora. ‘È meglio per tutti se resti a Lecce’, mi disse.

Io cercavo la grande piazza e andai al Torino, tre anni ma non furono grandi stagioni. Dopo qualche anno ci andò Cairo e fu subito una storia diversa.

Sul lavoro di Vanoli

Vanoli
Paolo Vanoli

Non solo di Lecce, Conticchio parla anche dell'inizio di stagione del Toro:

Vanoli sta facendo un buon lavoro, la squadra c’è, penso ai Ricci, Sosa, Ilic, Vojvoda, Pedersen. Coco, tutti nazionali, come Walukiewicz. Il Toro ha in Gineitis un uomo chiave a centrocampo e poi in attacco c’è il bomber Zapata che sta facendo bene ed ora è diventato pure il capitano della squadra. Per il Lecce quello di domenica sarà un pomeriggio molto impegnativo.