Juric con le valige pronte, Cairo non cambia
Juric con le valige pronte, Cairo non cambia.
Ha detto bene il Mister, prima della partita con lo Spezia, i rinforzi dovevano arrivare il 1 gennaio, per affrontare questo trittico fattibile in campionato, e la Coppa a Milano, al massimo delle possibilità. Oggi ci voleva testa ma anche e soprattutto qualità. Normale che mancasse l'energia. E qualche ricambio nei ruoli fondamentali. Juric è dall’inizio dell’anno che dice che manca qualità. Lo dice tutte le partite. Perché sia chiaro Nzola vale tre volte Sanabria. Lo dicono le carriere e i numeri. Inutile cercare fantasmi. Oggi non mi ha convinto troppo il rigore, però certo Dijidi è recidivo, sempre lui. E comunque lo Spezia ha meritato la vittoria, compresa la traversa di Gyasi. Noi abbiamo fatto pochino. E il fatto che Radonijc, che non ha giocato a Milano, è entrato solo a partita in corso, deve porre qualche dubbio non sulle capacità di gestione del Mister ma sulle reali qualità del serbo. Dribblare se stessi in un fazzoletto non è essere un giocatore di qualità. Passo troppo compassato, mancanza di spunti, ma ripeto era il momento di avere alternative. Dal momento che Pellegri, Aina e Lazaro saranno fuori per molto. Ma il presidente è impassibile. Vagnati gira a cercare prestiti. Siamo a metà gennaio e Juric non si è nemmeno voluto avvicinare al rinnovo. L’ingaggio è alto, ma la prospettiva decimo posto non è accettabile per il tecnico croato. E Cairo può proporgli al massimo l’undicesimo… Juric ha chiamato la gente allo stadio, certo se poi i risultati sono questi non è facile. Ma io sono convinto che è una giusta programmazione che ti evita queste figure. Nessuno può giocare con due punte, di cui una perennemente rotta, in organico. Insomma questo era il momento di cambiare rotta, di mettersi dietro l’uragano Juric e correre veloce verso una nuova stagione granata. La risposta è stata chiara. Acquisti 0. Rinnovi 0. Per noi è avvilente ma non possiamo farci nulla, Juric può andarsene e se ne andrà.