Giacomo Ferri
Giacomo Ferri

Giacomo Ferri, ex difensore di Torino e Lecce ma con un passato anche nello staff granata ha detto la sua sulle due squadre impegnate nel match di domenica 15 settembre a La Gazzetta del Mezzogiorno.

Ferri ha avuto una carriera importante nel Torino, avendo fatto le giovanili e giocando in maniera continuativa con la casacca granata tra il 1981 al 1989, per un totale di 186 partite. 

Dopo l'esperienza granata l'ex difensore è passato proprio tra le fila del Lecce dove ha disputato più di 100 partite.

Le sue parole sul Toro

Il Toro ha iniziato alla grande la stagione, Paolo Vanoli è stato bravissimo a dare immediatamente la propria impronta alla squadra. I granata hanno abbandonato il giro palla che proponevano spesso con Ivan Juric e cercano di verticalizzare maggiormente, per arrivare con pochi passaggi in zona gol. 

Nei primi tre match tutto è andato a gonfie vele e senza il pareggio subito in pieno recupero ad opera del Milan, Samuele Ricci e compagni sarebbero addirittura a punteggio pieno.

Gli elogi al Lecce

Per quanto riguarda il Lecce invece, Ferri difende le prestazioni della squadra giallorossa in relazione alle prime due partite perse: “Per una formazione che deve lottare per salvarsi, le sconfitte contro i nerazzurri bergamaschi e milanesi ci stanno ampiamente perché si tratta di due collettivi molto forti”.

Poi continua:

Ciò che conta è che i salentini abbiano incamerato l'intera posta in palio con il team sardo. che potrebbe essere un avversario diretto nella corsa salvezza.

Corvino
Pantaleo Corvino

Ferri infine, elogia la società salentina per aver saputo creare un club sano e lungimirante. Un modello soprattutto per il sud Italia. Non solo grazie al presidente Sticchi Damiani, ma anche grazie al loro uomo mercato, Pantaleo Corvino:

Il Lecce dispone di uno dei migliori uomini mercato che ci siano in circolazione. Pantaleo Corvino ha dimostrato in ogni tappa della propria carriera tutte le proprie capacità di talent scout. Ha la rara dote di sapere individuare il talento in calciatori sconosciuti, per poi valorizzarli.