Pochissimo Toro basta a passare il turno di Coppa.
Pochissimo Toro basta per passare il turno di Coppa.
Ma è tutto nello sguardo di Giampaolo, dopo il secondo gol di Verdi che ha sancito il passaggio del turno, la sintesi del pomeriggio. Triste e rabbuiato. Forse decisamente preoccupato. Per 100 minuti il Toro ha sofferto il Lecce, ha tentato di colpire in contropiede, ha fatto il solito errore con la linea difensiva schierata e ha offuscato il talento che teoricamente dovrebbe avere tra i piedi. Male Gojak, spaesato, male Verdi, Bonazzoli, e pure Segre mi era piaciuto più in altre occasioni. Per il bosniaco tutte le attenuanti dell’esordio. Nessuna spinta dalle fasce, decisamente fuori forma Ansaldi che davvero in queste condizioni atletiche non è presentabile. Un Toro che fa tutto con una lentezza incredibile, che non corre e non attacca gli spazi. E cosa forse ancora più grave non velocizza l’azione quando strappa la palla agli avversari e riparte. Quasi fosse costretto l’attaccante di turno ad aspettare che salgano gli esterni, che oggi vengono su con una lentezza spaventosa. Insomma è bastato un Lecce ordinato, organizzato e con un po' di sana corsa cadetta, per metterci spesso alle corde. Fermo restando che il gol salentino è l’ennesima prova da belle statuine della linea centrale. Ma a cosa pensano? Lyanco si redime almeno in parte con il gol del pareggio. Che non sia una squadra nemmeno serena lo dimostra anche il terzo gol, con Edera che in cinque contro un difensore leccese, non passa mai ma spara in faccia a Vigorito. Palla poi ripresa da Verdi per il terzo gol. Ora inizia una settimana veramente di fuoco, Lazio, seppur forse spuntata dal Covid, Genoa e Crotone. La sensazione è che Giampaolo senta il tempo scorrere veloce e non veda nulla di quello programmato. Io vedo anche una squadra con un discreto problema fisico. Oggi solo Singo ha mostrato corsa e grinta. Il prossimo turno di Coppa Italia è invece contro l’Entella che ha superato il Pisa, potrebbe anche essere una buona occasione ma quello visto oggi non lascia a presagire nulla di buono. Intanto il calcio si avvicina alla bancarotta, il 70 per cento delle società fa fatica a pagare gli stipendi. Stipendi pur sempre di una certa grandezza. In un torneo Atp di tennis a Marbella, gli organizzatori hanno chiesto ai giocatori presenti di pagarsi l’alloggio, per venire incontro alle esigenze del torneo, che almeno così paga tutte quelle figure di second’ordine che partecipano alla riuscita dell’evento, che senza stipendio però farebbero fatica ad arrivare a fine mese. Qualche giocatore ha capito, qualcuno se n’è andato. Attendiamo un segno dall’universo pallonaro.