Tu chiamale se vuoi...illusioni
Nella rubrica Ieri, oggi e...(forse), domani si analizza il momento di Torino e Juventus

Tu chiamale se vuoi…illusioni

Carnevale è finito, ma nel calcio è sempre carnevale ed ogni scherzo vale, anche in quaresima.
Questo ben lo sanno a Torino, quella calcistica, bianconera o granata che sia, specie dopo una settimana in cui le prospettive di stagione parevano aperte a scenari che anche solo quindici giorni prima non erano manco nei sogni più ottimistici.
Juventus in corsa per lo scudetto, Toro con la speranza europea, era ciò di cui si parlava e scriveva, con la Juve certo messa meglio, dato che la testa della classifica era a soli sei punti e le tre davanti in rallentamento.
Ora, non è che i bianconeri facessero faville, fuori, disonorevolmente, dalla Champions e addirittura dalla Coppa Italia, in casa, per mano del derelitto Empoli, però in campionato la Motta band vinceva e quindi ....
Più difficile era la strada granata, tanti i punti da recuperare e le formazioni da rincorrere, per una squadra che, dopo il mercato estivo, alcuni vedevano come seria candidata alla retrocessione.
Poi è arrivata l'ora di giocare, con il Toro che ha regalato un prezioso punto al Parma e cancellato tutti i discorsi di gloria, se mai davvero si potesse parlare di qualcosa in più di un sogno.
I granata da un po' di tempo hanno preso un cammino più che dignitoso ed il mercato di gennaio ha portato in rosa una qualità importante, che ha dato modo a mister Vanoli di compensare, in ritardo, la grave assenza del bomber Zapata; l'Europa però se n'è andata ben prima del Parma.
Nella piovosa serata di domenica è toccato alla Juve confrontarsi con la prima formazione che la precedeva, l' Atalanta, da agganciare battendola, per alimentare ancor più il sogno tricolore.
Com'è andata lo sappiamo tutti, uno sfacelo giustificato dal mister e dal capitano con un rigore inventato che ha mandato in tilt la squadra, svegliatasi solo verso il novantesimo, quando le "pere" nel sacco erano diventate quattro.
Ora, nel calcio nulla è scontato ma, osanna di fine mercato estivo, quando la Juve ha dimostrato di valere lo scudetto? Anzi, quando la Juve ha fatto vedere di essere una squadra, di avere un gioco?
Perché parlare e scrivere è facile, così come trovare giustificazioni, ma poi ci sono i fatti e quelli le illusioni le tolgono, specie quando questi smentiscono le chiacchiere.
Tu chiamale se vuoi illusioni!
Buon viaggio Bruno Pizzul, maestro di un giornalismo e di un modo di raccontare il calcio, senza strilli e con enorme competenza, che ci siamo dimenticati.
Maurizio Vigliani