Tuttosport, Cairo-Juric, il grande gelo. Il Torino sfoglia la margherita
All'ennesimo 'vivacchiare' pronunciato dal manager croato, il numero uno della società granata è esploso e venerdì sera
E' calato ufficialmente il gelo tra il presidente del Torino Urbano Cairo e il suo allenatore Ivan Juric. All'ennesimo 'vivacchiare' pronunciato dal manager croato, il numero uno della società granata è esploso e venerdì sera, dopo la vittoria contro il Lecce, sul rinnovo del contratto di Juric s'è espresso così: "Non me ne frega più un cazzo. Abbiamo parlato, riparlato, basta. Ora l’obiettivo è fare questo campionato, otteniamo gli obiettivi e poi ne parliamo, su questo contratto basta, è un argomento che non mi interessa più. Ha fatto un’apertura? Ma chissenefrega…Io voglio bene a Juric, lo stimo tanto ma poi nella vita si vive anche senza. Ne abbiamo parlato anche troppo. Chi ha preso Juric? Chi gli dà 2 milioni all’anno? Chi lo ha appoggiato in maniera pazzesca quando era in difficoltà? Io. Chi c'è che stima Juric più di me? Ne abbiamo parlato troppo, è un argomento superato. Ora raggiungiamo l’obiettivo dopodiché vediamo".
Adesso, scrive 'TuttoSport', il futuro è tutto da scrivere e una trattativa per discutere il rinnovo del contratto ancora non è iniziata. Per Juric la sua permanenza dipende dalla qualificazione alle coppe europee, Cairo invece non ne può più delle continue uscite del suo allenatore e quindi sta già sondando il terreno per capire chi, eventualmente, potrebbe sostituire Juric.
I quattro “nomi”
I nomi sul tavolo di Davide Vagnati, ovviamente condivisi col patron, sono principalmente due: Gennaro Gattuso e Paolo Vanoli. Sullo sfondo anche altri due allenatori, ma sarebbero trattative più tortuose visto che si tratta di allenatori molto gettonati: Raffaele Palladino e Igor Tudor.
Maurizio Vigliani analizza la situazione tra Cairo e Juric
Muro contro muro
Battere il Lecce non è stata impresa facile, almeno sino a quando Zapata non ha infilato in rete il pallone del 2-0; la cosa però non deve stupire visti i precedenti di stagione, specialmente contro formazioni con cui conquistare i tre punti varrebbe oggi una classifica da .... Europa.
Il Toro ha fallito parecchie occasioni per un salto di qualità sembrato alla portata ma non ancora raggiunto; magari sbandierarlo meno non avrebbe cambiato la realtà, ma quando partono gli elogi, poi il campo diventa un' erta dura da valicare.
Certo Juric fa bene a sottolineare il lavoro suo e del suo staff, ma servirebbe anche da parte sua una maggiore tranquillità, non solo emotiva, dato che questo tira e molla tra vado e resto, lascia il tempo che trova.
Anche perché, Europa o meno che sia, a decidere bisogna essere in due e sfido chiunque a rispondere in maniera diversa dal presidente dopo che da mesi ti rivolgono sempre la stessa domanda ed hai tutte le colpe quando va male, mentre se va bene i meriti sono di altri, magari molto .... autoreferenziati.
Alla fine, Cairo è quello che paga, anche il mister, e decide quel che gli pare, anche di eventualmente proporre di allungare il rapporto con l'allenatore.
Alla fine è come avere una fidanzata, che se ti lascia non ci stai bene, ma il mondo non finisce .... e davvero non c'è in giro un allenatore bravo, che si sieda volentieri sulla panchina granata .... ben sapendo che non è il Real Madrid?
Maurizio Vigliani