Belotti inarrestabile, Torino vicino al traguardo.
Belotti inarrestabile, Torino vicino al traguardo.
Una grossa mano ce l’aveva data la Fiorentina ieri, battendo nettamente il Lecce. Ora sono otto i punti di vantaggio sui salentini, mancano ancora tante partite, ma il calendario si fa in discesa. Oggi partita tirata, ma a parte la prima mezz’ora il Toro ha sofferto poco. Si sapeva che il Genoa ha schemi e buoni giocatori davanti ma in effetti la difesa è forse peggiore della nostra. Solissimo Bremer colpisce una volta, e va fuori, ricolpisce dopo pochi minuti e la insacca. Su angolo di Verdi, tornato troppo fermo ma dal piede pungente. Bravo Sirigu all’inizio, altrettanto Perin in uscita disperata sul Gallo. Ma anche ad inizio del secondo tempo troppo basso il ritmo del Genoa. Meite ci va a nozze, Ansaldi mostra tutta la sua condizione precaria, dietro N’Koulou torna leader. Raddoppio di Lukic, con il Gallo uomo assist, e il giovanotto serbo che la mette proprio all’incrocio. Gran gol. Poi dopo aver corso per 93 minuti, essersi battuto su ogni palla, Belotti inventa un gol fantastico. Partita finita, salvezza conquistata o quasi. Mancano 3 punti, forse 4. Una nota che merita di essere sottolineata: gli abbracci alla truppa di Asta dopo il primo gol. La commozione di Longo, con tanto di giustificata bestemmia, e gli occhi lucidi di Moretti. Ecco Asta, Longo e Moretti sono stato il Toro in questi mesi. Sono stati staff tecnico e società. Poi i giudizi di merito e capacità li daranno altri. E’ servito anche Zaza, fastidioso ma combattivo, al solito ingenuo Lyanco a farsi trascinare nella guerriglia, bravo Longo a levarlo per Izzo. Certo era il Genoa, che se sta lì in classifica ci sarà un motivo. Ma gli spareggi per la salvezza non hanno regole. Il Genoa domenica in casa può chiudere il discorso, battendo il Lecce in casa. A noi mancano 3 o 4 punti, Spal, Verona, le partite alla portata. Si chiudesse in maniera dignitosa sarebbe almeno un bel gesto verso i tifosi.
A Torino tra caldo, crisi, salvezza che non arriva mai, covid che forse torna, si è scatenata di nuovo la caccia al Presidente. Nel senso la cacciata di Cairo e la ricerca di un degno sostituto. Io come voi attendo notizie. Ma parto da due presupposti, Urbano esce dal covid più forte di prima, sta bene economicamente, non deve cedere. Quindi niente speranze al ribasso. Questo non vuol dire che non si cambierà, niente è per sempre. Ma io di commentare voci che vanno da Luxottica al proprietario del ristorante del Cambio sinceramente non me la sento.