Le pagelle della stagione. Portieri e difensori
PORTIERI
Milinkovic Savic: titolare per tutta la stagione ha confermato le già ben note lacune. Non ricordiamo partite nella quali le sue parate abbiano salvato il risultato, forse solo a Udine, al contrario ben superiori sono state le papere: come scordarsi il gol in casa con l’Atalanta, quello contro l’Inter nell’ultima partita e la comica lisciata al primo minuto della trasferta contro la Lazio che solo un miracolo non ha trasformato in gol. Per il resto, fortunatamente, la squadra lo ha quasi sempre messo nelle condizioni di ricevere pochi tiri. (5)
Berisha: mai impiegato in campionato e coppa Italia, a metà stagione è stato tolto dalla rosa forse perché si domandava, giustamente, quale era il motivo per fare la riserva a Milinkovic. (s.v.)
Fiorenza: mai impiegato.
Gemello: mai impiegato
DIFENSORI
Bayeye: praticamente mai impiegato, di lui si ricorda la sgroppata a San Siro in Coppa Italia contro il Milan con assist per il gol qualificazione di Adopo. Nelle fugaci apparizioni è apparso troppo acerbo per la serie A. (5,5)
Schuurs: chiamato al difficile compito di sostituire Bremer, dopo un periodo di adattamento si è preso con autorità le chiavi della difesa con prestazioni di alto livello. Un leggero appannamento nel finale di campionato non compromette una stagione da incorniciare. (7)
Buongiorno: la sua crescita è stata esponenziale tanto da convincere Mancini a convocarlo in Nazionale. Sia nel ruolo di centrale che a sinistra ha inanellato una serie di partite di alto livello, mettendo la museruola a quai tutti gli avversari. Ha segnato il suo primo gol in serie A ma, soprattutto, ha rappresentato per i tifosi l’emblema del cuore e dello spirito Toro, ed è anche per questo che si merita. (8)
Gravillon: preso a gennaio per ovviare alla assenza per infortunio di Zima e per valutare la possibilità di sostituire Djidji in scadenza di contratto, non ha del tutto deluso se non negli ultimi minuti della trasferta con la Lazio, però non è parso giocatore al quale affidare un ruolo di titolare nella difesa del prossimo anno. Per evitare l’obbligo di riscatto, legato alle presenze, nel finale di campionato non ha più visto il campo. (5,5)
Zima: un brutto infortunio lo ha tolto dai giochi per metà stagione, nella prima parte sembrava in crescita tanto da convincere spesso Juric a schierare la difesa fisica con Schuurs e Buongiorno. (6)
Rodriguez: capitano dopo la partenza di Lukic ha messo in campo la sua esperienza al servizio di una squadra molto giovane. Non si ricordano partite da insufficienza ma neanche prestazioni da punto esclamativo. Credo che, anche per il prossimo anno, possa tornare utile. (6,5)
Singo: non è riuscito a compiere l’auspicato salto di qualità che avrebbe dovuto unire alla potenza fisica una maggiore qualità in termini di cross, assist e reti. Rimane un giocatore ancora incompiuto per ambire a palcoscenici importanti. (6)
Lazaro: stagione molto altalenante, dopo un avvio nel quale stentava a inserirsi negli schemi ha fatto seguito una parte centrale nel quale il giocatore ha dimostrato di avere qualità molto superior ai suoi compagni di reparto. L’infortunio a Salerno lo ha fermato nel momento più positivo e al rientro non ha saputo riprendere la forma migliore, fino ad un nuovo infortunio nel finale. Difficile decidere se vale la pena investire nel riscatto. (6)
Djidji: uno dei giocatori più apprezzati da Juric che spesso afferma che il difensore è uno dei pochi a saper affrontare senza timori gli avversari negli spazi aperti. In effetti, al netto di qualche errore qua e là, non si ricordano partite insufficienti. L’allenatore ha posto il rinnovo del contratto di Djidji tra le priorità. (6,5)
Vojvoda: non ha saputo ripetere lo scorso campionato nel quale si era fatto valere anche sulla fascia sinistra, lui che è di piede destro. Quest’anno, anche per colpa di un infortunio, ha spesso fallito le prestazioni per troppe leggerezze e limiti tecnici. (5,5)
Aina: grandi doti fisiche alle quali non ha saputo accompagnare continuità e applicazione. Ci lascerà per la Premier onestamente senza grandi rimpianti. (5)
Sandro Mellano