Cairo surclassato pure dal Bologna, ora aspettiamo anche Como e Parma per decretare il fallimento della sua Presidenza?
Una domanda per il Signor Presidente

Buongiorno e buon 25 aprile. Queste poche righe mi sono venute spontanee dopo aver saputo che il Bologna ha raggiunto la finale di Coppa Italia dopo 50 anni. L’ultima volta in panchina c’era Petisso Pesaola, in campo Bulgarelli e Savoldi. E questo dopo aver centrato lo scorso campionato la Champions e in questo occupare stabilmente il quarto posto. Voi mi direte fatti loro, beati loro. Mi è tornata in mente però un’intervista al Presidente Cairo di settembre, piena contestazione. Alla precisa domanda posta da un temerario giornalista, che poneva come termine di paragone il Bologna di Sartori, Cairo rispose stizzito: “non accetto paragoni col Bologna, sono sempre stati dietro"
Peccato che poi dieci mesi dopo bissano l’Europa, centrano la finale di Coppa Italia, cambiando allenatore, visto che Italiano ha fatto meglio di Motta. Quindi il segreto non è l’allenatore. La verità è che Saputo dopo aver sbagliato molto, speso male, si è affidato a Sartori, uno che ne capisce, ma che vuole carta bianca. Attenzione non pretende un budget illimitato, perché il Bologna in questi anni ha venduto e bene, ma pretende che quello che si incassa si rinvesta, pretende programmazione. Da noi è durato il tempo di un cappuccino, annusate le intenzioni di Urbano è scappato per tornare a Verona.
Insomma Urbano la filastrocca che non possiamo competere con Inter, Juve, Milan, Roma è una cazzata enorme. E che lei continui a ripeterla come un mantra è un’offesa alla nostra intelligenza. Noi vogliamo giocarci il campionato con Atalanta, Lazio, Fiorentina, Bologna. E non finisce qui. Perché Parma e Como, soprattutto i lariani, hanno progetti importanti. Attento Urbano che quelli vengono su, gli uomini di Fabregas, calendario alla mano, potrebbero già fare il sorpasso entro maggio. Non basta rispondere in malo modo ai giornalisti e tirare rogna sugli avversari. Perché poi loro vanno in Coppa, la vita a volte è crudele. Non basta appellarsi all’infortunio di Zapata. Zapata si è rotto a ottobre. Dopo è arrivato Salama. Dai proviamo a non far ridere l’universo.
Per cui tutti il 4 maggio in marcia, una voce forte e univoca a chiedere la cessione della società. Basta basta basta. E niente società. Le regole sono queste. Che non sarà un grande sforzo perché la società non esiste.
