Torino-Milan: contestazione da parte della Curva Maratona
Aria tesa allo Stadio Olimpico Grande Torino prima di Torino Milan, contestazione della Curva Maratona, ecco lo striscione e il motivo
Aria tutt’altro che distesa allo Stadio Olimpico Grande Torino. Poco prima di Torino Milan infatti, la Curva Maratona (cuore pulsante del tifo granata) ha esposto uno striscione decisamente perentorio. Nel manifesto sventolato un’immagine alquanto chiara: «Noi l’Europa la vogliamo conquistare, ma Cairo e i pezzi di merda se ne devono andare».
Il riferimento è – naturalmente – al presidente del Torino Urbano Cairo, ma la polemica continua dopo i fatti di Superga dello scorso quattro maggio ed è rivolta ai giocatori protagonisti dell’ormai noto video. La Curva Maratona non ha “letto” la formazione dei padroni di casa. Anzi, mentre lo speaker annunciava i giocatori in campo ha continuato ad intonare canti e cori contro l’imprenditore alessandrino. (calcionews24)
Ciò che è successo sabato scorso ha lasciato in tutti noi un profondo dispiacere. Vogliamo far sentire la nostra voce per chiedere umilmente scusa a tutti, consapevoli della gravità di quanto è accaduto. Ci sentiamo tutti responsabili, non ci sono buoni e cattivi. Ne abbiamo parlato al nostro interno e abbiamo preso i provvedimenti del caso, e altrettanto ha fatto la Società, subito intervenuta.
Ora massima concentrazione per le prossime tre partite: noi ci crediamo ancora.
Sempre Forza Toro!
Come riporta l'edizione odierna di Tuttosport, dopo i vergognosi insulti contro i tifosi sul piazzale della Basilica di Superga, la società si è subito messa in moto per individuare gli autori di questo inaccettabile episodio. Troppo grave per soprassedere.
E in effetti i colpevoli sarebbero stati individuati e per loro scatteranno multe salatissime (il 20% dello stipendio mensile, il massimo possibile). I nomi ovviamene saranno tenuti top-secret anche per evitare ritorsioni da parte dei tifosi, che in queste ore continuano a commentare con sdegno, oltre che con amarezza, la vicenda che il popolo granata non riesce giustamente a metabolizzare.
Con un post su Instagram il Presidente del Torino Urbano Cairo ha confermato (ieri) che verranno presi provvedimenti nei confronti dei calciatori coinvolti nel video girato dallo smartphone di Gemello sul bus il 4 maggio a Superga, ma “senza fare processi pubblici”.
«Non sono stato io»
Protagonista, involontario, un tesserato granata (Gemello) e un telefonino. Quello del secondo portiere ha ripreso da dentro il pullman il momento della partenza dal piazzale della Basilica.
Ma l'intento di filmare l'entusiasmo dei tifosi per avere un altro ricordo del suo probabilmente ultimo 4 maggio si è trasformato in una spy camera micidiale che ha captato anche alcune voci senza freni all'interno del pullman. Scatenando un nuovo caso. Sono bastati pochi secondi di filmato per capire il tenore della conversazione: si sentono le parole di due, tre tesserati. Mentre in sottofondo si percepisce appena "ciao ciao pezzi di m...", uno si rivolge all'altro dicendogli "questi sono gli stessi che ieri ti hanno fischiato", quasi a non capire il senso di una giornata speciale e unica.
La società approfondirà l'accaduto
La società che ha riconosciuto la gravità del fatto. E ha già fatto sapere alla squadra che approfondirà l'accaduto, pronta a scrivere multe e a prendere tutti i provvedimenti necessari. (fonte: La Stampa)
Con alcuni post apparsi poco fa su Instagram Pietro Pellegri e Matteo Lovato hanno voluto sottolineare la loro estraneità in merito al video circolato questa mattina tramite il profilo Instagram di Gemello.
Le dichiarazioni di Pellegri
”Accetto le critiche e mi assumo tutte le responsabilità quando commetto errori. Rispetto le opinioni altrui , ma non accetto di essere accostato a un video che sta circolando poiché la mia voce non è presente”.
Le dichiarazioni di Lovato
”Superga é stata un’esperienza incredibile, forte e profonda. Essere parte del Torino e avere la possibilità di vivere in prima persona questa giornata importante é qualcosa di unico che resta nel cuore. Un evento che prima di ieri avevo solo visto nelle pagine di cronaca. E mi sento di dire che io avrei mancato di rispetto ai tifosi e alla società? Vengo accusato di parole che non avrei nemmeno mai pensato, figurarsi detto”.