Resurrezione Granata - di Djordy 64
Resurrezione Granata - di Djordy 64

Siamo al solito atteso stillicidio di news dal mercato del Toro. Il fuoco di paglia dei tre innesti di Agosto è ormai un ricordo sbiadito, tre innesti che Giampaolo non ha potuto allenare molto causa nazionali e uno di questi tre, Vojvoda si è pure infortunato.

E ancora non c'è il regista. Cairo tergiversa, Cairo aspetta, sta alla finestra per strappare condizioni migliori, ma sta anche tirando una fune che non è d'acciaio, e neanche di Nylon. E' una corda di canapa che si deteriora, si bagna e marcisce. Questa fune è quasi totalmente marcita lo scorso anno, soltanto qualche filamento l'ha tenuta insieme, ovvero la salvezza di Longo.

Sembrava che Cairo se ne fosse reso conto; l'assunzione di Vagnati prima e Giampaolo poi, con la conseguente necessaria campagna acquisti che ha visto l'innesto rapido di una mezzala e due terzini e il recupero alla causa di giocatori importanti quali Sirigu e Nkoulou, aveva illuso tutti; invece Cairo continua a tirarla e con essa la pazienza di Giampaolo e quella dei tifosi.

La speranza è che tale attesa e tale tiro alla fune sia causato solo dal peso e dalla qualità di chi ancora deve arrivare oltre alla necessità di sfoltire secondo i dettami del nuovo tecnico, e non prettamente da conteggi finanziari con le virgole in attesa di cessioni; del resto i pagamenti possono essere dilazionati...

Ma il tempo passa, è maledettamente tiranno in questo anno particolare.

Il 19 Settembre, caro Sig Cairo Urbano, il Toro reduce da un pari e una sconfitta contro due squadre di Lega Pro, oltretutto nemmeno delle più forti, sarà impegnato a Firenze contro una Fiorentina agguerrita, con un Ribery in gran forma, un Bonaventura appena acquistato e giocatori che conoscono il modulo di Iachini ormai da un anno.

Noi arriveremo a quell'appuntamento con un allenatore nuovo, un modulo sconosciuto al 90% dei giocatori della rosa attuale, con alcuni infortunati, con una rosa che non rispecchia ancora le richieste di Giampaolo, e senza un regista e un vero trequartista ovvero, i due fulcri sui quali Giampaolo basa il suo credo tattico.

In pratica se i fulcri del suo gioco arrivassero anche domattina, sarebbe già tardi con tre amichevoli ormai alle spalle e solo una amichevole possibile prima del campionato. Che inizia tra undici giorni esatti, presentando poi come sfida successiva quell'Atalanta che aveva rifilato sette goal nell'ultimo confronto.

Insomma un inizio in salita per il Toro di Giampaolo, una scalata del Monte Bianco in infradito.

E Cairo? Sta alla finestra, tergiversa, tira la fune, fa di conto , chiede a Vagnati di limare qualcosa lì e qualcosa là senza ottenere nulla nè di qui nè di là. Che tattica è? Si vogliono prendere i tifosi per sfinimento? Capisco che uno non vuole farsi prendere per la gola, ma a quale prezzo si risparmiano 1 o due milioni o anche meno?

La priorità quest'anno è infatti il tempismo, parola sconosciuta nel vocabolario da 15 anni a questa parte...

Cosa potrà mai preparare Giampaolo in pochi giorni? Ha potuto allenare soltanto giocatori sul piede di partenza, mettendo qui è là dei tappabuchi, e giocatori giovani da testare come possibili panchinari oltre a giocatori adattati al ruolo.

Rincon non è un regista. Berenguer non è un trequartista e non è mezzala. Izzo non è un terzino dx. Meitè non è una mezzala sx veloce. Verdi è stato infortunato oltre una settimana e anch'egli non è trequartista secondo il Mister. Baselli torna a Dicembre. Vojvoda si è fatto male in nazionale. Lyanco è out per infortunio. Iago Falque non rientra nei piani e verrà ceduto. Millico verrà prestato cosi come De Luca. Edera non è una punta. Lukic non è incedibilie cosi come pare anche Zaza. Ansaldi ha i muscoli di cristallo e infatti rientra solo adesso. Aina è stato ceduto cosi come De Silvestri e Singo è infortunato.

Il risultato di mosse fatte ragionando solo di bilanci e di economia, è che ad oggi Giampaolo tra mancati arrivi, infortuni e cessioni, si ritrova con zero terzini destri ( Aina e De silvestri ceduti, Vojvoda e Singo infortunati) un terzino sx reduce da infortunio e uno che è in giro con la sua nazionale, senza il regista e senza il trequartista. A Firenze dovrà schierare giocatori sul piede di partenza o giocatori fuori ruolo o fuori condizione.

Ed ecco perchè l'innesto tempestivo di un regista già pronto che conosce Giampaolo e un trequartista forte e integro, sarebbe stato manna dal cielo, visto che in alcuni reparti siamo già contati

Leggo che ci sono agevolazioni fiscali per gli ingaggi di calciatori stranieri che siano da almeno due anni fuori dall'Italia. E' un decreto governativo. Quindi a Cairo un Torreira e un Pereyra, giusto per fare i nomi che si leggono sui giornali da tempo che farebbero fare un benedetto salto di qualità, costerebbero al lordo meno di Zaza o di Iago Falque.

Cosa si aspetta a chiudere con Arsenal e Watford? Siamo in emergenza in un mercato ristretto e un campionato con tempistiche fuori dal normale. Non si può far finta di nulla.

Il Toro non è nella stessa situazione della Fiorentina o della Sampdoria o del Bologna o del Verona giusto per fare degli esempi. Questi clubs hanno scelto la continuità e non hanno cambiato staff tecnico, non hanno una rosa da rivoluzionare e tattiche da imparare e non hanno rischiato la SerieB. Il Toro parte da zero e dopo aver rischiato appunto la serieB, quest'anno avrebbe dovuto partire in quarta. Invece dopo i tre innesti di agosto ha messo la retromarcia, e non è la prima volta.

Poi due o tre rinforzi arriveranno, si spera, devono arrivare se non si vuole far arrabbiare Giampaolo, ma in ogni caso sarebbero dovuti arrivare molto prima. E anche in difesa non sono rose e fiori visto che Djidji, Lyanco e Izzo sono dati in uscita e serve almeno un centrale difensivo da difesa a quattro.

Le esperienze negative del passato poi avrebbero dovuto insegnare che nuovi innesti all'ultimo minuto, senza possibilità di avere fatto ritiri e allenamenti, necessitano poi di tempi lunghi di inserimento. Verdi, Soriano,Zaza sono i primi esempi che mi vengono in mente ma non gli unici.

Siamo alle solite, il tiro alla fune è lo sport preferito di Cairo, e a lui piace tirarla. A forza di tirare, occhio che prima o poi si spezza...