Stadi comunali, ne parla Rocco Commisso: "Credo che debbano essere i club a occuparsene"
Il presidente ha affrontato il tema delle strutture sportive in un'intervista al "Corriere Fiorentino"
Uno dei sogni dei tifosi del Torino è quello di poter fruire di uno stadio moderno e funzionale, magari costruendo uno stadio dove ora sorge il Grande Torino.
Il presidente Urbano Cairo, negli ultimi anni, non ha mai affondato il colpo e l'accordo tra club e Comune è in procinto di scadere.
Le parole di Carretta
L'assessore allo sport Domenico Carretta ha dichiarato recentemente di non escludere nulla, in relazione all'impianto comunale, sottintendendo come possa muoversi qualcosa anche con l'entrata in scena di Red Bull.
Ma qualunque soggetto dovesse o volesse mettere mano all'impianto, dovrebbe preoccuparsi di un'annosa questione: la burocrazia italiana.
Ha parlarne è Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, che ha affrontato nuovamente il tema delle strutture sportive in un'intervista al "Corriere Fiorentino".
Le differenze tra Italia e America
In America, se rispetti le regole, c’è molta più libertà di agire. Alla Mediacom ogni anno investiamo 400 milioni di dollari e non ci vengono a dire serve questo permesso, quest’altro, questo ancora. Facciamo quello che si deve fare e andiamo avanti. Poi, se dovessimo infrangere le regole, è ovvio che verrebbero a chiederci conto. In Italia, invece…
Poi si chiede il perché i Comuni debbano gestire gli stadi
Non capisco perché in Italia gli stadi debbano essere gestiti dai Comuni. Credo che dovrebbero essere i club a occuparsene.
Poi conclude:
Cosa ci perde il Comune se lo stadio è gestito dalla Fiorentina e non dall’amministrazione comunale? Anzi, con un buon accordo, potrebbero arrivare più risorse. Non capisco come vengono gestite queste situazioni in Italia, ed è un problema, un problema grande.