Masina avverte la Juve: "Il Toro vuole derby e Europa"
Il difensore arrivato in prestito dall'Udinese nel mercato di gennaio parla delle ambizioni sue e del Toro
Masina vuole derby e Europa
Derby con la Juventus, l'Europa e... il futuro. Tutto nelle parole di Adam Masina, classe 1994 in forza al Toro ma arrivato in prestito dall'Udinese nella sessione invernale di mercato. Con i granata l'esterno punta a vincere la stracittadina, che si giocherà tra due turni di campionato, e con il tecnico Ivan Juric che è già andato a 'spiare' i bianconeri all'Allianz Stadium. Ma l'obiettivo a lungo termine è quello di raggiungere la qualificazione in Europa.
A margine di un evento tenuto di fronte all'Olimpico Grande Torino, così si è espresso Masina su derby ed Europa: "La stagione è ancora lunga, ci sono otto partite che possono cambiare gli obiettivi:mister Juric vuole l'Europa e sabato prossimo ci sarà il derby contro la Juve, daremo il massimo ma pensiamo ai singoli impegni. Il primo passo sarà ad Empoli, è una trasferta complicata, anche se in città si sente già la carica da derby: i tifosi mi fermano per strada, ci metteremo il massimo dell'impegno".
Il classe 1994 è in prestito dall'Udinese, ma sul futuro ha le idee chiare: "Il Toro ha l'opzione d'acquisto, mi piacerebbe rimanere qui ma non ho ancora sentito nessuno. Torino è una delle città più verdi, sono rimasto impressionato dal parco del Valentino e piazza San Carlo è bellissima. Ho portato mia figlia Isabel al Museo Egizio, adesso in casa si parla solo di mummie e sarcofagi (ride, ndr)" (fonte tuttosport.com)
Masina: "devo convincere il mister a schierarmi in campo ogni domenica".
Adam Masina si è raccontato a 360° in una lunga intervista concessa a Il Fatto Quotidiano in cui ha parlato della sua grande passione oltre al calcio: la filosofia, nata ai tempi della scuola. "Dovevo valutare, nella tesi della maturità, se fosse condivisibile l’idea del corpo come pura materia, come disvalore e non corredo insostituibile dell’anima - ha spiegato -. Ho studiato (appassionandomi parecchio) le differenze tra le visioni esistenzialistiche di Schopenhauer e quelle di Platone".
Calcio e filosofia hanno molte cose in comune secondo Masina. "Giocare sempre, fare ogni sforzo per convincere il mister a schierarmi in campo ogni domenica. Questo è ciò che faccio. I miei piedi mi conducono avanti o indietro nella gerarchia che ogni squadra produce - ha rivelato -. Perché esistono le obiezioni, le diverse valutazioni, le critiche, le proposte di sostituzione in campo. E tu devi fare resistenza allenandoti il doppio per persuadere, convincere e possibilmente vincere".
Su questo dualismo, il difensore del Torino ha poi continuato: "L’idea che chi gioca al pallone sia un bamboccione inerte, un tronco di legno con un vocabolario modesto e rozzi progetti di vita è un’idea primitiva di chi popola questo mondo. A Udine spesso mi ritrovavo con alcuni compagni di squadra, in particolare Daniele Padelli e Marco Silvestri, con i quali si affrontavano tematiche impegnative come lo stato dell’economia, i problemi dello spread, il valore dell’integrazione".
Passando poi alla vita privata, l'ex Udinese si è raccontato: "Non ho mai conosciuto mia madre, mio padre è stato vittima dell’alcolismo e poi, purtroppo, protagonista di atti violenti. Ho conosciuto in Italia le case famiglia, vari affidi e il disagio di chi trova la sua giovinezza annerita dal dolore e poi finalmente la luce: un padre e una madre con i quali ho iniziato il cammino fortunato. A Galliera, dove ho conosciuto mia moglie e dove le mie radici si sono fatte robuste".
Il rapporto con la Nazionale
In conclusione, Masina ha parlato della sua doppia nazionalità (Italia-Marocco): "Voglio far parte della nazionale marocchina fin quando mi sarà concesso. Ho vissuto anche in Inghilterra, quattro anni al Watford. È un’esperienza che consiglio a tutti: lì ho imparato l’inglese, lo spagnolo, altre tecniche di allenamento, altri modi di stare in campo".
(gianlucadimarzio.com)