Al termine della scorsa stagione ci eravamo illusi d’essere sulla strada giusta, per compiere l’agognato salto di qualità. Mister Juric si era dimostrato un buon tecnico, che era riuscito a dare al Toro un gioco e un’anima, dopo alcuni campionati di pura sofferenza. Invece, dopo l’inatteso addio di Brekalo, c’è stato il ritorno alla base di Pobega, peraltro scontato dopo le buone prestazioni offerte dal milanista, e i mancati riscatti di Praet, Mandragora, Pjaca, a cui si è aggiunta la cessione di Bremer, già promesso sposo dell’Inter, che invece si è accasato alla Juve. Ad Ansaldi non è stato rinnovato il contratto. Belotti, invece, che non aveva accettato il rinnovo del contratto, ha lasciato il Toro a parametro zero, ed è ancora in attesa di collocazione; situazione indubbiamente strana, a pochi giorni dall’inizio del campionato, ma forse strategica. E se, all’improvviso, saltasse fuori la Juventus? Non c’è più da stupirsi di nulla, in questo calcio-business dove girano troppi soldi. Juric aveva chiesto dieci inserimenti, proprio per far compiere al Toro l’ambito salto di qualità, invece si è trovato a fine ritiro con due soli innesti: Bayeye, prelevato dal Catanzaro e Radonjicdall’Olympique Marsiglia. In questi giorni è arrivato dall’Inter, via Benfica, Lazaro, e poi sembrava fatta per Miranchuk dall’Atalanta e Ilkhan dal Besiktas, ma il primo è stato trattenuto dalla società orobica, mentre per il secondo non si registrano sviluppi. Il Presidente Cairo ha incassato una bella cifra dalla cessione di Bremer, ma sembra che non sia disposto ad investirne neanche una parte, nel Toro. Juric è un tipo focoso; si è, purtroppo, visto nella lite che c’è stata tra il medesimo e il Direttore Tecnico Vagnati, con urla, spintoni ed insulti vari, uno dei quali sembrava rivolto anche al Presidente. Non è stato un bello spettacolo, tutt’altro, a dimostrazione che l’atmosfera nel gruppo non è serena. La Società Toro e il suo Presidente sembrano assenti, sembra, è spiacevole a dirsi, che il Toro non interessi più di tanto. E allora perché non si cerca un qualificato acquirente, il quale, forse, riuscirebbe a far uscire dal limbo il Toro, dandogli la vetrina che merita? Non è, inoltre, accettabile che le giovanili del Toro, un tempo vanto della Società, non dispongano di un impianto dove disputare le partite casalinghe, ma debbano spostarsi fuori città. Da quanto tempo si parla dl Robaldo, che ad oggi sembra una neverending story. Vorremmo che la gente del Toro tornasse a sorridere e gioire per le prestazioni del Toro. Rimarrà soltanto un sogno?  
Franco Venchi