Sirigu torna tra noi!

Ruolo infame quello sempre detto. Basta un niente per perdersi. Perdi sicurezza, distanze, e sei solo. Capita anche a un portiere che è nel giro della Nazionale. Ma noi abbiamo bisogno che Sirigu si riprenda, perché per carità l’Atalanta è forte, in attacco poi micidiale, ma due gol e mezzo così non si possono vedere.  E faccio la tara ai soliti errori difensivi, alle sbavature, e a N’Koulou che nella prima mezz’ora sembrava uno zombie. Sul primo gol di Ilicic i riflessi di Salvatore sono sembrati quelli di un pensionato dell’Enel. Tanto che è evidente che l’attaccante sloveno ha sbagliato a calciare. Sul secondo gol il traversone se lasciato andare andava fuori, e comunque Sirigu è parso di nuovo incredibilmente sorpreso. Sul terzo era più difficile la presa e la respinta corta ci poteva stare. Ma insomma difficile vedere peggio di così. Dai Salvatore al Toro basta la normalità. Detto comunque che la prima mezz’ora granata è stata povera povera, portiere a parte. Poi s’é seduta l’Atalanta, abbastanza normale sul 3 a 0. Quello che mi ha sorpreso è il secondo tempo, dove il Toro ha ribattuto colpo su colpo, palo orobico e traversa di Singo, e alla fine ne aveva decisamente di più. Bello il gol del pareggio di Bonazzoli, e finalmente una gran palla di Verdi, che fino a lì però non ne aveva azzeccata una. Cairo scopre oggi che se metti uno che ragiona in mezzo al campo tutto funziona meglio, vedi Mandragora, lasciando a Rincon il compito di correre e distruggere. Izzo e Bremer hanno retto la difesa, pur facendo degli errori, che potevano essere fatali. N’Koulou è uscito alla distanza, che sia questo il trio su cui puntare mi sembra ovvio. Tutto condito dal carattere di Nicola, le cui urla si sentivano per tutto il bergamasco anche con il Toro sotto di tre reti. L’altro si sarebbe nascosto dietro i cartelloni pubblicitari. A volte serve, non basta, ma serve. Bisogna vincere, per vincere non si può scendere sempre di uno, due o tre gol. Ci vuole molta ma molta più attenzione dietro, attenzione ai particolari, il fuorigioco millimetrico, il movimento dell’avversario. Ecco perché Mazzarri aveva pregato Moretti di non smettere. Certo con questa grinta Lo Spezia in 10 lo battevamo. Con la Fiorentina appena andati in vantaggio di un uomo abbiamo regalato un gol a Ribery. Oggi due gol e mezzo all’attacco più forte del campionato. Là bisogna lavorare. Atalanta stanca, soprattutto nel finale. Per poco non ci scappa il gol del sorpasso. Faccio fatica a credere che la squadra vista dal ventesimo del primo tempo in poi possa retrocedere. Non ho  più dubbi che nei primi sei mesi di campionato si sia buttato via troppo tempo, inseguendo Giampaolo.