Uccidete l’utente tifoso.

L’ultima uscita è quella di Marco Tardelli che ha proposto di sospendere il campionato tra febbraio e marzo, per dare tempo alla Nazionale di prepararsi agli spareggi Mondiali, a gironi. Tanto il campionato lo puoi giocare pure a giugno o a luglio. La gara secca, seppur andata e ritorno, dava adrenalina e consentiva di risparmiare energie, poi se non riesci a segnare un gol alla Svezia... In passato impresa insormontabile. E al tifoso che tutte le domeniche sparge pezzi della propria bile su e giù per Italia? Chi se ne frega, aspetta luglio. Quando magari si vede pure Dazn. E sì perché la piattaforma di Perform Group si è lamentata, troppi che si passano lo scatolotto, i furbetti dell’abbonamento volatile. Verissimo, certo ci sarebbe il piccolo problema che raramente Dazn si vede sulla Smartv, e se non hai un Ipad o un cellulare non vedi proprio niente. Colpa della rete internet, hanno tuonato da Londra, e invece Sky il collegamento Wifi te lo offrirebbe pure, solo che dopo i peana di luglio, i pentimenti di agosto, con le quote dell’abbonamento che calavano, ora siamo di nuovo all’aumentino, mese dopo mese, Wifi dopo Wifi. Insomma l’andazzo è quello. Dal ritorno delle Nazionali tornano giocatori acciaccati o proprio rotti. Si gioca sempre si gioca troppo. Ma non per favorire il tifoso, perchè la stragrande maggioranza dei tifosi d’Europa tornerebbe al calcio di 20 anni fa. Sono stufi di vedere partite finte. Lo dice un recente sondaggio dell’Equipe. Ora per le qualificazioni al Mondiale facciamo i gironi, magari aspettando il Portogallo di Ronaldo. Più partite, più tv, più sponsor. E magari evitiamo che invece di una grande storica ci vada l’Albania in Qatar. Altra impresa tutto economica/speculativa per cui Platini ci ha lasciato la verginità. Tralascio poi il discorso Superlega, il super salvagente per le grandi società. E soprattutto per le banche che ne hanno colpevolmente sostenuto il debito. E bastava che si sospendesse l’idea, sospendere non bocciare, che il Barcellona è crollato. E tanti altri non stanno bene, vedi l’Allegra band. Stavolta gli utenti si sono fatti sentire e qualcuno ha tirato il freno. Quindi maledetto calcio? Macché. A Torino si stanno svolgendo le Finals di tennis. Torneo molto pompato dove però arrivano giocatori acciaccati. Bene per Sinner, male per Berrettini. Domenica si aggiravano attorno al Palalpitour centinaia di appassionati con i biglietti annullati, ma col viaggio da Catania, Messina, Roma o Bologna già consumato, come l’albergo sabaudo. Perché annullati? Perché mentre il CTS, comitato tecnico scientifico, e il governo restringevano la capienza del Pala al 60 %, la Fit vendeva biglietti per il 75%, che vada bene. Fatta salva la salute al primo posto, il CTS poteva deliberare prima, bisogna per forza aspettare l’ultimo giorno? La situazione è chiara. La Fit doveva invece vendere solo i biglietti per la capienza disponibile. Il Comune di Torino magari controllare, vegliare. Chi se l’è presa nel culo? Gli appassionati. Senza contare la mancanza almeno di un telone per coprire la gente in coda, tra Qr pass, Green pass ecc..., davanti agli ingressi lunedì. Piccola considerazione amara, il tennis si è giocato nel cuore di quella che dovrebbe essere la cittadella granata, tra stadio Grande Torino e Fila, o non un vessillo, un gagliardetto, un nano che ricordasse il Toro. Serviva a niente, avrebbe riscaldato il cuore.  Sugli spalti 20 anni fa la Maratona, come tanti altri gruppi organizzati, cantava contro la Pay tv, un famoso coro. Io pensai che fosse un rigurgito di nostalgia, un retaggio di classe. Mea culpa.