Toh è tornato il Toro.

Squadra matta e imprevedibile il Toro di quest’anno alla perenne ricerca di equilibrio. Ma soprattutto alla ricerca per 2 mesi tra l’autunno e l’inverno della giusta condizione atletica, completamente inefficiente dopo l’estate in Europa. Se a questo aggiungete gli infortuni, qualche eipsodio sfavorevole, rigore a Verona? Espulsione di Bremer?, e tanta superficialità da parte dei nostri giocatori il gioco è fatto. Tutto questo favorito, reso possibile, da una società inesistente e un allenatore che s’è fidato troppo della sua truppa. E vabbé riproviamo e rimetterci tutto alle spalle. Una squadra ancora convalescente quella granata, ha ragione il Mister ancora troppi errori in uscita con sta palla regalata agli avversari, che però ritrova coesione per battere la Roma a casa sua. E la Roma, a tratti lo ha dimostrato anche stasera, è tanta roba. Soprattutto nel tanto talento di metà campo, da Pellegrini, a Zaniolo, Veretout, Florenzi. Ma noi abbiamo ribattutto colpo su colpo. Sirigu, milgior portiere italiano, tra i migliori come sempre, di nuovo dirompente N’Koulou, diligente Dijiji, benino ma con una grossa ingenuità Izzo, quel braccio poteva costare moltro caro. Aina ha spinto e sbagliato ma ha spinto tanto, hanno retto Rincon e Verdi, e al solito ispirato fuori casa Berenguer. Poi Belottti, cattivo, pesante e micidiale. Smalling per allontanarlo dalla palla, ha dato uno schiaffo alla palla. L’arbitro non ha visto, il guardalinnee pure, richiamato dal Var il signor Di Bello è andato al consulto personale e ha concesso un rigore al Toro. In mezzo a tutto questo due pali granata, due tiri insidiosi deviati sul legni da Paulo Lopez con le unghie. Una squadra a testuggiine che si è difesa ed è ripartita, tante simili le abbiano viste lo scorso anno.. . Ha esordito Adopo, in un turno felice. Ora per non buttare tutto nel cesso la partita di Coppa Italia giovedi e domenica il Bologna di Sinisa, ricordando che lo scorso anno il tecnico serbo e Palacio ci fecero vedere i sorci verdi. Settimana decisiva per la stagione, chi ha orecchie per intendere.