Urbano Cairo e Davide Vagnati
Urbano Cairo e Davide Vagnati

A luglio il signor Vagnati, direttore sportivo del Torino, ha chiaramente sostenuto che Bellanova fosse incedibile, spegnendo sul nascere qualsiasi trattativa riguardante il giocatore. Questo perché Bellanova era considerato una pedina fondamentale nel sistema di gioco del nuovo allenatore, Paolo Vanoli.

Le parole testuali di Vagnati su Bellanova

“Siamo contenti, è cresciuto molto, abbiamo creduto in lui, è cresciuto a livello di personalità, di offerte ce ne sono state anche dall’estero ma è giusto che lui rimanga qui, abbiamo ambizioni di un certo livello”.

Ambizioni di un certo livello??????????????????????

L'Atalanta le ha di certo, dimostrando nel corso degli anni come si deve gestire una società non di prima fascia (almeno a livello economico).
Cedere a peso d'oro i pezzi pregiati ed investire in giovani di grande avvenire.

A Torino tutto questo non avviene. E non è che oggi ci sentiamo stupiti per quanto accaduto con la cessione lampo di Bellanova; si perché a cedere siamo maestri, bastano pochi secondi, mentre per acquistare impieghiamo mesi e mesi lesinando sul prezzo per di più pretendendo che le altre società applichino sconti in stile supermarket.
A Torino l'importante é cedere, incassare, ed investire una minima quantità di denaro, purtroppo anche malamente,

A Torino non si pianifica, si naviga a vista, e questo avviene perché il Presidente Cairo, pur di non vedere oscurata la sua figura, si circonda di professionisti "non ingombranti". Ricordate il rifiuto di Sartori? Ecco, é più che sufficiente per capire il perché i migliori, qui, non ci vogliano proprio venire.

Non é mia intenzione attaccare Vagnati, che si trova in difficoltà a dover cedere per fare cassa e avere l'obbligo di trovare sostituti senza un soldo in tasca (o pochi per lo meno).
Però sembra poco preparato a livello internazionale e sono tanti gli acquisti toppati, da Warming a Gojak, passando per Gravillon e Seck; per non parlare di una lunga serie di portieri tesserati, tutti di bassissimo livello. Va dato merito l'aver acquistato Schuurs, Ricci e Bellanova,

In una sola sessione di calciomercato il Torino ha avuto il coraggio di vendere due pilastri come Buongiorno e Bellanova per un totale di circa 65 milioni e, ad oggi, averne investiti 10 scarsi. 7,5 per Coco, 1 per Masina ed 1 (con obbligo a 3,5) per Pedersen. Borna Sosa é in prestito con diritto di riscatto.
A campionato iniziato, e a 10 giorni dalla chiusura del mercato, ci troviamo senza due difensori (dopo aver perso Buongiorno, Djidji e Rodriguez), un esterno destro (arriverà Pedersen), e un centrocampista che dia fisicità, magari al posto di Tameze.
La mancata cessione di Ilic ha di fatto complicato i piani dirigenziali; con i soldi incassati si sarebbe potuto finanziare il mercato.


Sappiamo che arriveranno delle seconde, a volte terze scelte, che dovranno ambientarsi, capire l'italiano, adattarsi agli schemi del mister e poi, verso Natale saranno pronti. Ma che fretta c'è?

Avremmo avuto, per la prima volta negli ultimi decenni, un ottimo centrocampo: Sosa- Vlasic - Ricci - Ilic - Bellanova
Vogliamo mica divertirci? Vogliamo mica come dice il nostro ds avere ambizioni di un certo livello? ma certo che no!

Concludo questo mio sfogo, del quale mi scuso, ma era l'unico modo alternativo al buttare il televisore dal balcone chiedendo al presidente di fare un passo indietro, ammettendo di non essere in grado (dopo 20, lunghi, orrendi ed interminabili anni) di gestire una società di calcio.
Non meritiamo tutto questo.

Maurizio Mellano


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