Torino-Crotone finisce 0-0. Da parte dei granata ci si aspettava tutta un’altra prestazione e, sicuramente, nonostante l'avversario ostico, si sperava e si puntava ad un altro risultato. Soprattutto dopo la vittoria di mercoledì contro il Genoa.
Già nel primo tempo un Toro molto molto deludente. La prima frazione di gioco potrebbe paragonarsi ad un potente sonnifero.
Un po' meglio nel secondo tempo, ma sostanzialmente la storia non cambia, con la squadra di Giampaolo che non tira praticamente mai in porta. Ci va vicino due volte: la prima all’83’ con un palo interno colpito da Gojak e poi con un tiro di Bonazzoli, deviato da un giocatore rossoblù e finito fuori dal campo.
Le note positive? Un Sirigu che pare ritrovato e tornato ad essere il “salvaToro”, la difesa granata che non subisce nessun goal e un’altra ottima prestazione di Singo entrato al 66’.
Però non è con questi pochi elementi che si va avanti. Servono vittorie e punti, senza se e senza ma. Non ci sono alibi, bisogna lavorare, crescere e fare un “mea culpa”.
Ieri anche il Gallo sotto tono, sicuramente incisivo il fatto di essersi ritrovato spesso appiccicato un Mallagan provocatorio e falloso e la presenza di un arbitro che glielo permetteva di fare e non interveniva.
Questo pareggio fa male, un’altra prestazione non da Toro, poche idee e poca grinta. Solo negli ultimi 10’ di gioco, a tratti, i granata finalmente provavano ad attaccare ma senza risultato. Squadra spesso lenta e che commette troppi errori.
Cambi fatti troppo tardi.
Giocatori che ancora non trovano in loro stessi la motivazione e l’orgoglio necessario. Verdi e Bonazzoli su tutti, ma anche Murru per fare un altro esempio.
Bisogna tirare fuori la grinta a questi ragazzi, non stanno dimostrando né di essere giocatori da serie A né di meritare di indossare la maglia del Toro. E allora facciano quello che faceva capitan Valentino: si rimbocchino le maniche!
Anche le parole di mister Giampaolo sono un altro colpo al cuore “oggi (ieri,ndr) non sono due punti persi”. Non sono parole che ci si aspetta da un professionista come lui. Sono frasi che un allenatore vincente non direbbe mai. Non sono dichiarazioni che un allenatore del Toro dovrebbe rilasciare dopo aver affrontato, in casa, l’ultima in classifica.
Si poteva e si doveva vincere, nonostante il Crotone sia un’ottima squadra che ieri ha disputato una buona partita con grande carattere.
Adesso ci sono due settimane di stop per le Nazionali, poi il Toro affronterà a San Siro l’Inter di Conte. Una squadra in difficoltà che fatica a gestire le situazioni all'interno delle partite e che ieri è stata accusata dal proprio allenatore di “mancare dell’istinto killer”. 
C’è ancora tanto lavoro da fare in “casa Toro”, soprattutto sotto il punto di vista mentale.
Bisogna crescere, perché la classifica continua a fare paura.

Giovanni Goria