Ivan Juric
Ivan Juric

La conferenza stampa di Juric

Alle ore 10:00 presso la sala conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino, il tecnico Ivan Juric presenterĂ  la partita contro l'Atalanta.
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Le parole del tecnico

Ivan Juric
Ivan Juric

Atalanta reduce dalla vittoria dell'Europa League.
“Hanno interpretato benissimo la partita, bravissimi in fase difensiva e cinici in attacco, hanno fatto una finale perfetta”.

Si aspetta il medesimo approccio tattico domani?
“Sì giocano sempre uguale, hanno un gioco uno contro uno e giocano 3-4-3”.

Buongiorno, Bellanova e Ricci in Nazionale.
“Grande orgoglio per tutti, non solo per me”.

Come hai visto la squadra questa settimana?
“Il nostro obiettivo è vincere, manca una partita. Contro il Milan grandissima prestazione per gioco e attaccamento, volgiamo ripeterla domani e vedere cosa succede nella finale della Fiorentina”.

Infortunati?
“Rodriguez andrà in panchina, ha male alla caviglia e andrà in panchina. Per il resto sarà la stessa che ha battuto il Milan".

All'andata partita meravigliosa. A livello tattico sarĂ  la stessa partita, approfittando della loro stanchezza?
“Le impostazioni sono sempre le stesse cercando di fare bene, cercando di prevalere nei contrasti e nella qualità del gioco. Loro hanno tanti giocatori da far ruotare e sarà molto difficile. Dobbiamo avere voglia di fare risultato”.

Il tuo stato d'animo all'ultima in granata.
“Sto pensando a preparare la partita nei minimi dettagli per provare a vincere. Sono stra contento di quello che ha fatto la squadra”.

Hai fatto i complimenti al tuo amico Gasperini? Qualche anno fa il Torino era al medesimo livello dell'Atalanta, poi le cose sono andate diversamente. Cosa manca al Toro?
"L'ho sentito prima della partita, sa cosa significa per me. L'Atalanta ha un grande settore giovanile e sono riusciti a fare tante plusvalenze. Poi hanno una gran capacitĂ  nel reinvestire e nel fare lo stadio. Sono tanti i prodotti del settore giovanile che ha fatto la differenza. Noi in questi tre anni abbiamo fatto passi molto importanti, abbiamo un gruppo di giovani interessanti che vanno anche in Nazionale.

Che consiglio daresti a Cairo? 
“No no deciderà lui, non mi permetto. Se vendi devi essere bravo a comprare giocatori utili; se i giocatori vogliono andare via sei costretto a vendere".

Pellegri in questi anni non si è mai espresso al meglio, credi che il Toro debba puntare su di lui per il futuro?
“Quando ci sono tanti infortuni che lasciano segni non solo sul corpo ma anche nella paura di preparare le partite, mi è spiaciuto nel non averlo a disposizione. L'importante è che trovi continuità e così può diventare un grande giocatore”.

Siamo ai saluti. Negli ultimi mesi non ti sono venuti rimpianti? Essendo tu un uomo di cuore, arrivato a un passo da un lingotto d'oro. 
“Penso che il Toro sia un'altra cosa, che non può essere questo, è così. Non ho rimpianti, ho tanto orgoglio ma probabilmente non si sono incastrate tutte le cose. Guardando con calma e analizzando il lavoro, è stato eccezionale. Un disprezzo enorme da parte dei giornali non va bene, ci va una unione enorme, senza accusare, ed è mancato”.

Quando mancano le cose bisogna chiedere il perchè.
“Sono d'accordo, è un peccato perchè invece di fare due passi in avanti, si fanno indietro. Ci si scaglia uno contro l'altro e poi arriva il pessimismo, la negatività”.

Ci può essere spazio per chi non ha ancora debuttato?
“No, stiamo facendo la partita della vita, non è una passeggiata”.

Il tuo è un addio o un arrivederci? Qua hai lasciato il segno.
“Non abbiamo vissuto una gioia enorme, mancava poco. Il viaggio è stato pieno di insidie per cui voglio vincere e dimostrare quanto siamo diventati forti mentalmente”.

Sai giĂ  dove andrai, qui o all'estero?
“Non so ancora, bisogna valutare bene tutto”.

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