Le pagelle di Lazio-Torino
Sirigu: per una serata, quella giusta, torna Salvatore dei miracoli. Para tutto, esce al momento giusto per dare sicurezza ai compagni e, forse, un po’ condiziona Immobile sul rigore. Nel dopo partita rilascia una lunga intervista nella quale evidenzia tutto il suo equilibrio e la sua onestà intellettuale. Non so se voglia fermarsi, ma io farei di lui il nuovo Capitano, se quello attuale decidesse di andarsene. (8)
Izzo: altro elemento sul quale porre le basi della ripartenza, ieri si rende protagonista di una prova di grande spessore e di grande generosità. (7)
Nkoulou: sulla sua partita di ieri ho letto tante interpretazioni, per me non merita la sufficienza; è vero che salva un gol fatto su Muriqi, però lo si vede troppo spesso in affanno, provoca un rigore, peraltro non così solare, e nel primo tempo si fa beffare da Immobile e viene salvato dall’arbitro che annulla il gol per una spinta non così clamorosa. (5,5)
Bremer: anche lui non mi è piaciuto granché, e nell’ultima azione rischia un rigore che, secondo me, era più evidente di quello concesso. Non bene nelle ultime prestazioni, quelle nelle quali serviva il giocatore straripante visto in tutto il campionato. (5,5)
Singo: tenta qualche discesa cercando di far valere la sua prestanza fisica, ma non riesce mai a cavare un cross o una giocata interessanti. Qualche ingenuità difensiva. (5,5)
Rincon: era una partita alla Rincon e lui ha fatto quello che doveva fare, tanto la squadra aveva scelto di non fare gioco, cosa che, peraltro, riesce molto bene. Corre, contrasta e esce senza più energie. Serata positiva ma, per cortesia, ripartiamo da un centrocampo dove lui non sia più titolare. (6)
Mandragora: ha giocato tutta la partita in posizione di difensore centrale aggiunto, tralasciando completamente la fase propositiva. Se il prossimo anno gli daranno dei compagni degni del nome di centrocampista potrà essere un sicuro valore aggiunto. (6)
Lukic: altra prestazione incolore nella quale faccio fatica a ricordare un episodio che lo veda protagonista, anzi no, nel primo tempo vanifica un potenziale contropiede sbagliando un appoggio facile facile a Belotti. (5)
Ansaldi: nel primo tempo è sicuramente il migliore della squadra, come sempre nelle ultime partite, nel secondo cala vistosamente sbagliando in difesa e non proponendosi più in attacco, fino al 96’ quando si fa beffare da Lazzari che, fortunatamente, colpisce il palo; poteva essere la mazzata che ci avrebbe ucciso. (5,5)
Sanabria: nulla di eccezionale, raramente riesce a far rifiatare la squadra, però prova a sostenere un po’ la manovra ed è l’unico a tirare in porta: in un’occasione fa tutto da solo e impegna il portiere avversario, nella seconda, liberato da una sponda di Belotti si muove bene e colpisce il palo. (6)
Belotti: per come gioca da quasi due mesi, si ha l’impressione che abbia tirato i remi in barca pronto ad abbandonare il natante. Non lotta quasi più e lo si vede solo per una sponda di testa. Spero sia solo una mia impressione perché da uno come lui non me lo sarei aspettato. (5)
Subentrati:
Baselli per Rincon (41’ s.t.): S.V.
Zaza per Sanabria (41’ s.t.) S.V.
Verdi per Belotti (48’ s.t.) S.V.
Nicola: missione compiuta e non era assolutamente scontato. Gioco non se n’è quasi visto ma con questi giocatori, oltretutto fragili psicologicamente, forse non sarebbe riuscito neanche Guardiola. Non so se verrà confermato, francamente lo meriterebbe anche perché ha portato un po’ di spirito granata che in questa società manca da troppo tempo, sappiamo anche per colpa di chi. (7)
Sandro Mellano