Verona-Torino: l'elenco dei convocati di mister Ivan Juric
Partita in programma allo Stadio Marcantonio Bentegodi domenica ore 15:00
Il tecnico Ivan Juric ha selezionato 24 calciatori per il match contro l’Hellas Verona (Calcio d’inizio alle 15.00, Stadio Bentegodi), trentaseiesima giornata di Serie A:
1. Gemello
4. Buongiorno
5. Masina
6. Lovato
8. Ilic
9. Sanabria
11. Pellegri
13. Rodriguez
15. Sazonov
17. Kabic
19. Bellanova
20. Lazaro
21. Okereke
25. Dellavalle
27. Vojvoda
28. Ricci
30. Silva
32. Milinkovic Savic
61. Tameze
65. Passador
77. Linetty
79. Savva
81. Ciammaglichella
91. Zapata
La conferenza stampa di Juric
Alle ore 10:00 presso la sala conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino, il tecnico Ivan Juric presenterà la partita contro il Verona.
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Le parole del tecnico
Tre partite al termine, come si stanno preparando i ragazzi?
“Nell'ultima partita grandissima prestazione, andiamo a giocare contro una squadra che non è ancora salva e sarà una partita molto difficile, come sempre contro di loro”.
Il mister del Verona ha spesso cambiato modulo e interpreti, cosa si aspetta?
“Tantissimo entusiasmo, hanno gamba, sono giovani e giocano con ritmo e in verticale”.
Vlasic non ci sarà, quindi chi tra Tameze, Ricci e Ilic il giocatore che potrebbe sostituirlo?
“Samuele Ricci, che come caratteristiche si trova meglio”.
Le sue impressioni dopo quanto accaduto a Superga.
“Sono molto amareggiato, ci tenevo visto che è una cosa molto importante per tutti. E' stato organizzato molto bene rispetto al passato, ma non c'è altra parola se non amareggiato”.
Un suo commento sul calcio italiano in Europa. Il nono posto diventa utile per l'Europa se la Fiorentina vincesse.
“A livello di allenatori siamo superiori ad altri, a livello tattico si vede. La squadra è vicina e ci spiace di non aver vinto le ultime partite, siamo contati ma cerchiamo di fare il meglio. La squadra non deve mollare niente, anche in grande difficoltà numerica”.
Non ti senti un pò “tradito” dal comportamento dei giocatori a Superga? Da “capo famiglia” senti una mancanza di rispetto nei tuoi confronti?
“Nei miei confronti no, ma sono amareggiato perchè ci tenevo che fosse una giornata spettacolare, fare un passo in avanti ed è andata male”.
Tornando indietro inizieresti l'anno in scadenza di contratto? Ad esempio alcuni giocatori che si sentono legati a te pensano già al futuro lontano da Torino.
“Quando firmi i contratti ti impegni, avrei sensi di colpa se avessi vinto gente che ”molla", e così non è stato. Bisogna lavorare bene al 100% fino alla fine. Non so se lo rifarò in futuro".
Nel tuo modo di vedere il calcio, la svolta tattica delle due punte è stata “digerita” o ti sei sentito obbligato data la rosa a disposizione?
“Era curioso fare altre cose, a Milano il 4-2-3-1 mi è piaciuto molto; sono cose che si possono fare in futuro ed è un passo in avanti. Penso mi abbia arricchito, non l'ho subita”.
Cosa non ti aveva convinto il non aver firmato il prolungamento col Toro?
“Devi essere convinto, e non lo ero. Sono scelte importanti nella vita".
C'è una spaccatura tra la città, la storia ed i giocatori attuali, che non sanno cosa sia Superga, non provano le sensazioni dei tifosi, non conoscono la storia, è così?
“E' un fallimento di tutti, e mi è dispiaciuto tanto”.
Infortunati?
“Situazione grave, Zapata e Buongiorno non stanno bene e dobbiamo valutare”.
Il Toro ha un calendario difficile, ma anche il Napoli.
“Mi preoccupo perchè ho pochi giocatori a disposizione; abbiamo sempre avuto occasioni per vincere e lo faremo fino in fondo. Spero di recuperare Zapata e Buongiorno il prima possibile. Stare vicino a Napoli e Fiorentina dà soddisfazione".
Sazonov è arruolabile?
“Ieri si è allenato dopo 3-4 settimane. Vedremo se durante la partita ci potrà dare una mano”.
Senza Zapata si giocherà ad una punta?
“Non abbiamo tante soluzioni e la partita dura 95 minuti. Sanabria ha avuto l'influenza questa settimana”.
Ti da fastidio quando fanno dei paragoni tra il Toro ed altre squadre (es. Bologna o discorsi relativi all'Europa) ?
“Oramai no, bisogna essere onesti e accettare quello che viene detto, senza essere condizionati. Abbiamo fatto un buon cammino ma riconosco anche i miei errori. Ho fatto cose belle ma anche sbagli".
Hai un rimpianto di questi 3 anni?
“No, è un processo, e sono una persona diversa rispetto al primo giorno. Dovevo vivere tutto, le cose positive ma anche negative e vedere le cose come le vedo adesso. Le ho vissute con pienezza”.
Hai detto di aver capito l'ambiente. Pensi che sia lo stesso nei tuoi confronti?
“Non lo so, penso che questa società abbia una struttura mentale (riferita ai tifosi) per cui il Torino deve lottare per l'Europa. Perciò ogni persona che lavora qui deve aver ben in mente che questo è l'obiettivo che la gente vuole. Se i tifosi non mi abbiano capito, non so cosa rispondere”.