Inzaghino, Lotitone e il pavido Dal Pino.

Insomma c’è poco da star allegri in questo periodo, ma il calcio offre sempre spunto per farsi due sane risate. Il motivo lo sapete, il Toro travolto dal Covid, appena dopo aver vinto a Cagliari. 8 giocatori asintomatici, Belotti con sintomi, colpiti famigliari e dirigenti. Salta Torino Sassuolo, l’Asl decide che i giocatori del Toro devono rimanere in isolamento fino a domenica, e solo da lunedì possono fare degli allenamenti individuali al Fila. Ma soprattutto quarantena fino a martedì, oggi, a mezzanotte. Segnalo che se il Toro fosse andato a Roma per giocare con la Lazio alle 18, e una tra le hostess del volo, gli inservienti dell’albergo, o i dirigenti della Figc, si fosse ammalato, avrebbe potuto tranquillamente denunciare il Toro per non avere rispettato la quarantena. Tutto chiaro. Invece no. Ha iniziato Inzaghino domenica dicendo che il Covid era solo un riposo in più per il Toro. Per carità forse una battuta. Che però ha fatto incazzare i napoletani, i torinisti, e tutti i malati di Covid. Per carità per uno che ha passato la vita ad essere il fratello di quello bravo, ed oggi rischia, nella seconda vita, di passare alla storia come il fratello di quello che ha salvato il Benevento, non è niente. Poi è sceso in campo Lotitone, ben altro peso. Lotitone per chi non lo sapesse è il genero di Gianni Mezzaroma, ramo costruttori romani. I Mezzaroma sono noti a Roma, fin dal fondatore Amerigo detto “infisso” perché mago dei medesimi, per i loro soprannomi, che un po' hanno subito e un po' inventato. Gei air, il texano, il senese, il tiberino, er vorace. Lotitone dal suocero ha preso una moglie, un po' di soldi, un pacco di conoscenze, e un colesterolo come un rinoceronte. Inoltre non avendo da fare una fava si è anche imparato di calcio. Scusate ma il Ministro dell’istruzione dice che si usa così. E ha imparato molto bene, se ne intende, raramente sbaglia una mossa. Certo grazie anche Tare, ma i collaboratori vanno scelti, vero Urbano? Insomma sul calcio non si discute, ma di legge, regolamenti, giustizia proprio non ne vuol sentire parlare. Anni fa fu accusato di malversazione per una delle sue imprese di pulizia. Anni 80. Non era ancora noto, era solo il genero del costruttore. Ma nonostante ciò tutti i giornali ne parlarono, motivo? Si presentò in tribunale con la pistola nella fondina, sotto l’ascella. Una dimenticanza. Grasse risate. Per carità Lotitone il porto d’armi ce l’aveva, il problema infatti non è lui ma chi gli dà la licenza di agire. Il problema è chi gli lascia fare il brutto e cattivo tempo in Lega, sperando di ottenerne qualcosa. Vedi Parma e Cagliari, oggi pomeriggio. E poi accettano come Presidente di Lega Dal Pino, un manager con un bel curriculum fatto solo di poltrone da Fininvest e Mondadori, a l’Espresso, Telecom e Seat. Dal Pino dice che la Lazio ha ragione, perché il regolamento assurdo che obbliga a giocare, contro il volere sanitario,  lo ha scritto lui, ma che se il Toro farà ricorso avrà ragione anche il Toro. Perfetto, che gran manager. Faccio presente che la Lega sta decidendo in questi giorni sull’offerta televisiva dei prossimi anni, Dazn o Sky? Più che legittimo, ci mancherebbe. Nessun ragionamento paternalistico sulle cifre. Io vedo le partite, e scrivo su Cuoretoro, nessuno mi obbliga. Non è il punto uno della questione ad essere scandaloso. Ma al punto tre o quattro vogliamo parlare del cliente, del tifoso? Vogliamo chiedere a Sky quando intende agire per il rimborso dei canoni mensili pandemici? Ricordo che per questa amnesia è stata condannata dall’Agcm, autorità garante della concorrenza e del mercato. Sky ha già risposto che deve essere l’abbonato a informarsi e chiedere. Cioè se compro un’auto che si ribalta nel parcheggio non dev’essere la casa automobilistica ad avvertirmi, ma sono io a dovermene accorgere prima di ammazzarmi? Dazn e Sky, soprattutto la prima, vogliono dire quali costi aggiuntivi saranno necessari per gli utenti, se vincessero l’asta? O facciamo che quelli che hanno i mezzi se la vedono in Tv e quelli che non possono sullo Smartphone e se no aspettano il giorno dopo. Dal momento che il servizio pubblico è totalmente ignorato. E non dimentichiamo che sta per arrivare una nuova rivoluzione digitale che porterà alla rottamazione e al cambio forzato di molti televisori. Insomma ce ne sarebbe di lavoro per Dal Pino. E in questo Lotitone ci sguazza, se ne fotte delle regole, lasciato libero di fare da colleghi che l’amano, lo odiano, lo idolatrano, lo combattono, ma sempre più convinti che sia meglio il suo allegro ciurlare che una più dignitosa e seria professionalità. E che sia ben chiaro là in mezzo ci sta anche Urbanuccio nostro, perché non posso credere che il padrone del Corriere, della Gazzetta e della 7 stia a fare la comparsa. Che strani questi imprenditori italiani, quando devono scegliere il Presidente del Consiglio bramano, tessono, martellano, e impongono quello col curriculum migliore, il più bravo di tutti. A discapito del predecessore ma anche di una buona fetta della democrazia parlamentare. Quando devono gestire i loro affari, ma anche la terza/quarta industria italiana, preferiscono due il cui curriculum stringi stringi, togli qualche nomina di comodo e qualche poltrona di grazia, si riduce alla gara di rutti a Ostia lido. Insomma un po' professori un po' malandrini. Peccato sia deceduto Raffaele Cutolo.