PORTIERI

Berisha: acquistato per fare da chioccia a Milinkovic Savic, nel corso del campionato ha guadagnato i galloni da titolare complici alcune brutte prestazioni del serbo. Ha sfoderato belle e, a volte, decisive parate, ma ha alternato papere che non consentono di pensare a lui come il portiere titolare della prossima stagione. (6)

Milinkovic Savic: tra la sorpresa generale la scorsa estate gli venne rinnovato il contratto e si decise di affidargli il ruolo di portiere titolare, scommettendo su margini di crescita e sulla sua abilità nell’impostazione del gioco con i piedi. Nella prima parte della stagione, tutto sommato, se l’è cavata abbastanza bene, senza errori clamorosi ma, anche, senza parate memorabili. Da gennaio, complice anche il Covid, ha perso sicurezza e sono emersi tutti i limiti tecnici e caratteriali che hanno sinora caratterizzato la sua non brillante carriera. Speriamo che le convocazioni nella nazionale serba possano facilitare una cessione che appare inevitabile. (5)

Gemello: una sola presenza nella partita casalinga contro la Fiorentina in quella che, forse, è stata la più bella partita della squadra. In quella occasione se la cavò molto bene, lasciando il dubbio che non fosse così inferiore ai compagni di reparto. Ha bisogno di giocare per mettere alla prova le sue doti. (s.v.)

DIFENSORI

Ola Aina: se fosse sempre concentrato e ci mettesse un poco più di testa sarebbe un giocatore di caratura internazionale invece, purtroppo, non riesce a concludere una partita senza commettere qualche sciocchezza e senza mai essere decisivo in fase offensiva, aspetto, questo, che è in contrasto con le caratteristiche che Juric si aspetta dai laterali. (5,5)

Ansaldi: ha iniziato alla grande la stagione con sgroppate sulla fascia che si concludevano, quasi sempre, con cross interessanti. Purtroppo i soliti infortuni lo hanno limitato minando ancora di più una tenuta fisica da sempre non eccelsa. Relegato al ruolo di riserva ha dato l’impressione, nelle rare occasioni in cui è stato chiamato a giocare, di non essere più fisicamente all’altezza di competere a questi livelli. Lascerà il Toro ma di lui resterà il ricordo di un giocatore di gran classe che ha sempre onorato la maglia granata. (5 alla stagione) (7 alla sua carriera al Toro)

Bremer: per lui i giudizi positivi non sono mai abbastanza, la sua stagione è stata eccezionale tanto che è stato premiato come migliore difensore della serie A. Tutti i migliori bomber sono stati annullati dal brasiliano che, come sempre, ha anche garantito qualche rete. Lo attendono, meritatamente, palcoscenici più consoni al suo valore ma lui ha dimostrato di essere un grande uomo rinnovando il contratto per riconoscenza alla società che lo ha fatto crescere evitando, così, di perderlo gratis. Buona fortuna Gleison, la meriti. (9)

Buongiorno: il prodotto del vivaio è molto cresciuto sotto la cura Juric ed ora può ambire a restare nel Toro se non come titolare fisso, sicuramente come prima alternativa. Ha ancora buoni margini di miglioramento anche perché ha solo 23 anni. (6,5)

Djidji: tornato dal prestito al retrocesso Crotone, sembrava destinato ad una nuova cessione e, invece, ha convinto Juric a schierarlo titolare per buona parte del campionato, scalzando Izzo. Discreto il suo impatto anche se troppe ingenuità in area di rigore sono costate molti punti. Nel finale di stagione è stato superato nelle gerarchie da Zima e Izzo. Difficile pensare che possa ambire ad un altro anno da titolare. (6)

Fares: preso in prestito dalla Lazio, via Genoa, nel mercato di gennaio ha avuto la sfortuna di infortunarsi gravemente in uno dei primi allenamenti senza mai poter vestire la maglia granata. (s.v.)

Izzo: dopo due stagioni deludenti, si pensava che l’arrivo di un tecnico che ben lo conosceva potesse preludere al rilancio del difensore napoletano e, invece, è da subito finito nel dimenticatoio passando praticamente tutto il campionato a scaldare la panchina. Chiamato in causa per ovviare all’emergenza in difesa ha fornito alcune prestazioni che hanno convinto Juric a schierarlo con più frequenza. A mio parere potrebbe anche restare a patto, però, di ridursi l’ingaggio e, soprattutto, mettendosi anima e corpo al servizio della squadra. (5,5)

Rodriguez: uno dei giocatori che più hanno beneficiato dell’arrivo di Juric passando dal ruolo di riserva, rivestito lo scorso anno, a titolare quasi insostituibile. Ha fornito sempre prove di livello regalando l’esperienza che ha spesso aiutato i compagni di reparto più giovani. (7)

Singo: una forza della natura che, talvolta, non riesce a controllare incorrendo in errori facilmente superabili. In ogni caso è giocatore di gran livello che nel corso dell’anno ha garantito una buona fase difensiva, sgroppate, cross e tre reti; tutto sebbene la pubalgia lo abbia limitato per parte della stagione. (7)

Vojvoda: inizialmente alternativa a Singo sulla fascia destra, grazie ad una intuizione di Juric è diventato titolare della fascia opposta. Grande crescita soprattutto tecnica, ha fornito molti assist vincenti. Si considera il soldato di Juric. (7)

Zima: è arrivato e subito schierato titolare nella prima partita di campionato, in seguito, l’inesperienza e la necessità di crescere dal punto di vista tecnico e tattico, hanno fatto sì che venisse utilizzato saltuariamente. Evidenti le potenzialità, da capire se sarà bravo a farle emergere, in ogni caso ricordiamoci del primo anno di Bremer augurandogli di seguire il suo esempio. (6)

Sandro Mellano


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