Il centrocampista granata Rolando Mandragora si racconta ai canali ufficiali del Torino. L'intervista parte da com'è nata la passione per il mondo del pallone: “Mio padre Giustino gestiva una scuola calcio, è una passione innata, con cui sono cresciuto: era nei discorsi quotidiani e faceva parte della nostra famiglia. Sono cresciuto a pane e pallone. Anche mio zio Bruno ha allenato squadre di Serie C e Serie D. Guardavo le sue partite, mi ricordo interviste al suo fianco. Anche da bambino riuscivo ad apprendere dei segreti. Giocavo sempre a pallone, anche a scuola”.

Gasperini, una guida

Dunque si passa in rassegna l'esordio in Serie A con la maglia del Genoa, agli ordini di mister Gasperini: “Fu in un Genoa-Juventus. Un mix di emozioni, dalla riunione prepartita al riscaldamento, ai crampi e alla sostituzione - racconta Mandragora -. Un insieme di emozioni bello che porterò sempre con me. Ero un po’ teso, ma i ragazzi come RinconBertolacci, mi hanno dato una grande mano. Soprattutto Bertolacci mi ha fatto fare riscaldamento con lui, e così ho preso confidenza con il campo. Lo stadio era pieno, è stata una bella emozione”. L'attuale tecnico dell'Atalanta ha avuto Mandragora anche a Pescara: "È stato un anno bellissimo, tanti ricordi belli a parte l’infortunio verso la fine. Lì ho conosciuto mister Oddo. Lui allenava gli Allievi, l’ho conosciuto perché il giovedì c’era la partita contro di loro. Essere allenato da lui è stato un onore".

Il rapporto con Juric

Come procede la stagione in casa granata? Mandragora è soddisfatto dell'andamento e della grinta che trasmette Juric a tutto il gruppo: "Il mister è molto carismatico - dice il centrocampista -. Cura molto ogni dettaglio e tutti gli aspetti, è un allenatore a 360° e ci sta dando molto. Sta dimostrando quanto vale sia qui che al Verona. Noi continuiamo a seguirlo per fare in modo che i risultati siano sempre migliori. L'ambiente è caloroso. Mi piace molto come si vive la settimana, come si vivono i 90'. Come viviamo noi le cose all’interno. E’ un ambiente che mi piace, familiare e caldo, che può ambire a grandi palcoscenici. Per l’impegno che metto alla domenica, per me è un orgoglio essere entrato nel cuore dei tifosi in poco tempo. E’ un ambiente caloroso e che mi piace per come si vive la settimana, è caldo e familiare: possiamo ambire a grandi palcoscenici". Quali delusioni stanno caratterizzando il percorso di Mandragora"Per ora sono gli infortuni, sono arrivati quasi sempre nel mio momento migliore. E’ un rammarico che ho, fin quando reggeranno le gambe continuerò a lavorare per migliorare. Quando sei infortunato vivi la tua famiglia, c’è poco tempo per vedere i tuoi compagni. Poi, quando ti avvicini al rientro, i compagni hanno un ruolo importante".

fonte tuttosport.com)