Giampaolo chiamato all'impresa di salvare il Toro.
Giampaolo chiamato all’impresa di salvare il Toro.
Giù le mani dal Mister per carità. Giampaolo eredita una squadra dove i nove undicesimi perdono ininterrottamente da un anno. E con sconfitte brutte e pesanti che lasciano cicatrici, vedi Atalanta e Lecce a gennaio. Ha vinto di culo diciamolo tre partite a giugno. Andava cambiato tutto, è stata confermata dalla volontà di Cairo di non rimetterci mai nemmeno un euro. La difesa che Giampaolo si trova a gestire non è nemmeno da Lega pro, sbagliano tutto, posizione, anticipi, situazioni elementari, che non deve insegnare un tecnico di Serie A, ma uno del settore giovanile. Visti N’Koulou, Bremer, c’è da aspettare come una manna pure Ceppitelli. Oggi male pure Murru, comunque un rincalzo, mentre Vojdova ha mostrato almeno mente più libera. Passino i primi due gol bergamaschi, il terzo e il quarto sono di nuovo da belle statuine dietro. Sbaglia uno. Sbaglia l’altro, se no sbaglia un centrocampista, come su Papu, vedi Meite che aspetta. In più il passaggio da tre a quattro dietro non aiuta, ma questi hanno fatto pena con Mazzarri, Longo e con schemi molto più prudenti. L’aspetto psicologico poi è importante, preso un gol, ottomila passaggi sbagliati e atteggiamento remissivo al massimo. A parte Belotti, super e forse l’unico che giocherebbe nell’Atalanta al giorno d’oggi. Questa è l’amara realtà. E nulla è cambiato con gli ingressi di Verdi e Millico, e qualcuno, quando si diceva che avesse firmato per il Cagliari, si strappava i capelli, per carità, inutile. Aver dato questa squadra col morale sotto i tacchi, scarsa e sopravvalutata a Giampaolo è una di quelle cose che Cairo fa perché mal consigliato, e perché sostanzialmente non gliene frega un cazzo. Certo l’Atalanta non è il miglior cliente, ha un gioco sfarzoso, ha aggiunto tanta qualità, avrebbe dovuto farlo pure Cairo, partendo dall’anno di Ciro e Cerci. Invece di pensare solo a fatturare. Sono mancati gli investimenti, ma anche le capacità professionali. Sartori, attuale Ds atalantino, aveva firmato per il Toro, poi è scappato. Sabatini è un amico di Cairo, ma Urbano non lo prende perché sa che lo sfanculerebbe nel giro di niente. Certamente non andrebbe in giro a dire che Rincon è un regista. Comunque l’Atalanta purtroppo vincerà lo scudetto prima o poi, se non troppo distratta dalla Champions. Noi dobbiamo pensare a salvare la pelle. Siamo tecnicamente superiori a 4 o 5 squadre, ma l’aspetto psicologico come ripeto è una zavorra. Statene certi su questo lavorerà il Mister, ma cancellare le paure di un anno orribile non è facile. Oggi tante teste ciondolanti, troppa gente senza reazione, Sirigu compreso. Su questo bisogna lavorare, ma ricordatevi con questa difesa non sarà semplice. Giovanni Galeone, il Maestro di Giampa, salvò un Pescara nel 1988 senza difesa, con due vecchi leoni come Junior e Sliskovic in campo. Ci proverà Giampaolo, diamogli tempo. A mi dite che ci sarebbe anche il mercato? I colpi dell’ultima ora? Non voglio bruciarmi il fegato. Dovevamo vendere, rimettendoci qualche milione di euro, queste sono le attuali leggi di mercato, per mettere poi i tasselli giusti. Un anno di merda come quello passato lo esigeva da parte della proprietà. Chiediamo per Izzo 20 milioni. Ci siamo attaccati a Torreira come fosse il già nominato Leo Junior, senza avere un’alternativa valida, quando l’Arsenal ha provato a farci fessi. La valutazione di 25 milioni di euro è fuori dal mondo. L’Atletico Madrid ha mandato a cagare gli inglesi in due giorni. Noi vogliamo sfinirli. Rincon si è rotto. I tifosi pure. Quanto lavoro per Giampaolo. Avrà il tempo?