"Il calcio è fatto per il pubblico, quello che abbiamo vissuto in questo anno e mezzo è stato anormale. Ci sono state partite asettiche, il calcio è un divertimento, uno spettacolo" ha detto Gian Piero Gasperini in conferenza stampa. Domani la sua Atalanta sfiderà il Toro di Juric all'Olimpico Grande Torino e finalmente sugli spalti tornano i tifosi.

La partita

Una sfida nella sfida quella tra granata e nerazzurri, una sfida tra maestro (Gasperini) e allievo (Juric). "Sarà una partita difficile. Juric è l'allenatore giusto per rilanciare una piazza importante e con un attaccamento viscerale alla squadra, penso sia la persona giusta. Non è facile per nessun allenatore dare subito un'impronta alla squadra, ma ha dimostrato di avere le capacità per lavorare bene. Darà grandi soddisfazioni" ha spiegato l'allenatore nerazzurro.

L'Atalanta arriva con un organico un po' ridotto tra infortuni e squalifiche: "Lovato ha recuperato. Poi ci sono De Roon, Freuler, Delprato e Toloisqualificati. Zapata deve restare quindici giorni a riposo, speriamo di recuperarlo per la terza giornata".

E poi c'è la questione mercato, che sarà aperto per le prime due partite della stagione: "Il fatto di avere due giornate col mercato aperto può succedere di tutto, non è la cosa migliore. Non possiamo modificarlo".

Il calciomercato dell'Atalanta

A proposito del calciomercato, Gasperini fa il punto della situazione partendo da Zapata: "Penso resterà, ma è un pensiero mio. Non so cosa possa succedere, è un mercato davvero stranissimo con pochi movimenti e poi ci sono trasferimenti eclatanti con cifre notevoli. Faccio fatica a fare previsioni".

In uscita c'era anche Ilicic, ma alla prima stagionale è ancora con l'Atalanta: "Voleva andare via, poi si è presentato benissimo e si è allenato bene. Noi ci siamo messi a disposizione, sembrava che potesse andare via da un giorno all'altro, è stato preservato. Poi di colpo non ha avuto richieste o altro, ha giocato con l'Alessandria. Io non ho parlato con nessuno, ma ci siamo parlati io e lui. Se è qua resta un giocatore tesserato con l'Atalanta, se va via lo sostituiremo. Se sta bene lo farò giocare, altrimenti giocheranno altri. Io faccio solo scelte tecniche".

Sul mercato in entrata, invece, Gasperini spiega: "Dipenderà dalle opportunità che capiteranno. La rosa dell'Atalanta non è fatta da 16 giocatori, ma da 21. C'è un nucleo determinante di 15-16 giocatori, poi ho sempre pensato che una società simile deve avere dei giocatori di scommessa come Bastoni, Kulusevski, Diallo. Secondo me quest'anno c'è Scalvini, mi sta dando ottime sensazioni. In quei ruoli ho sempre lasciato libera la società, soprattutto per sfruttare il settore giovanile. Il resto è quello che compone il resto della squadra. Ci sono tante opportunità, ma non intervengo. Sono state proposte cose buone, ma se si realizzano o meno non dipende da me. Io ad esempio ho detto che il portiere era un ruolo da rinforzare, poi la società ha comprato Musso: questo è tanta roba. Come l'operazione di Demiral".

Obiettivi e aspettative stagionali

Altro argomento della conferenza stampa è quello delle aspettative stagionali: "Alzatela voi l'asticella, a me va bene così. Tutti possono sognare. Io non voglio togliere i sogni a nessuno, ma non è che devo sognare io. Per noi è come aver vinto degli scudetti, speriamo di continuare ancora così. Non è così scontato e banale ripetersi".

Poi Gasperini spiega meglio: "Non posso rispondere a tutti quelli che la pensano in questo modo. Non parto con l'Atalanta favorita per il campionato, per me è così. Sappiamo delle difficoltà che ci sono in questo campionato, sappiamo di avere una squadra consolidata. Sono contento che possiamo partire in questo modo nonostante le poche amichevoli e con la preparazione a singhiozzo, con giocatori che sono arrivati in momenti diversi. Ancora adesso siamo davanti a una situazione incompleta, ci sono infortuni e squalifiche. Non parto con un obiettivo, come tutti gli altri anni del resto. Ci sono tante squadre forti e alcune che faranno meglio rispetto agli scorsi anni. Credo che abbiamo un buon modo per stare in campo, queste cose sono una garanzia da una parte, ma non una garanzia di risultato".

(fonte gianlucadimarzio.com)