Serie A
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Il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis è intervenuto, insieme ad altri partecipanti di spicco come il Governatore della Campania Vincenzo De Luca e Salvatore Isaia, al convegno “Dall’analogico al digitale. Le nuove sfide della comunicazione”, un evento centrale per discutere l’evoluzione dell’editoria e il ruolo delle nuove tecnologie. 

L'intervento di ADL

Aurelio De Laurentiis è dunque intervenuto condividendo le sue riflessioni sul processo di trasformazione digitale in atto in Italia, parlandone ovviamente dal punto di vista sportivo e di gestione dei club calcistici.

In primis, il patron del Napoli lamenta l’assenza di regole chiare e la mancanza di una visione di lungo periodo. Dopodiché, parla dell'importanza di autoprodursi e distribuirsi, in quanto solo così si potrebbe commercializzare il prodotto nel migliore dei modi:

Sei anni fa dissi ai miei colleghi di imparare non solo ad auto-produrci ciò, come faccio col Napoli, ma anche ad auto-distribuirci. Se il prodotto lo commercializzassimo noi sapremmo come dargli visibilità.

Uno dei punti cardine del suo intervento è anche quello relativo ai contratti per i diritti TV, paventando la possibilità che la situazione attuale possa compromettere la sostenibilità del calcio italiano

La preoccupazione per lo stato di salute del calcio italiano

Ha inoltre espresso preoccupazione per i contratti a lungo termine già stipulati con le piattaforme digitali fino al 2029, sottolineando il rischio che l’UEFA possa compromettere la sostenibilità economica del calcio italiano con i prossimi bandi.

I nostri contratti scadono nel 2029, ma intanto l’Uefa sta per varare dei bandi relativi ai diritti televisivi dal 2027 al 2030 e dal 2030 al 2033. 

Quelle 6-7 squadre che potranno partecipare ai tornei europei forse riusciranno a sopravvivere, tutte le altre moriranno in un solo colpo. Cosa bisogna fare? Dobbiamo interrompere i contratti con le attuali piattaforme che trasmettono il calcio italiano. 

De Laurentiis critica anche la scarsa promozione da parte della Lega Serie A del proprio campionato all'estero:

Purtroppo i miei colleghi mi seguono in parte: io sono sempre stato un imprenditore, mi dicono che sono un visionario, ma sono stanco di sentire questa stupidaggine. Io conosco i mercati, è diverso. I nostri della Lega non sono stati capaci di vendere i diritti della Serie A all’estero, è un’ignominia, sono stati distruttivi.


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