Le pagelle di Napoli-Torino
Sirigu: torna titolare dopo due partite in panchina. Non deve svolgere un lavoro molto impegnativo e il gol di Insigne era veramente imparabile. (6)
Izzo: torna titolare nella sua posizione preferita e si rende protagonista di una prestazione maiuscola, non solo in fase difensiva ma anche in attacco dove, in tre occasioni, si trova nella giusta posizione per far male al Napoli e in una ci riesce. La domanda da rivolgergli è una sola: perché lo scorso anno, con delle prestazioni a dir poco irritanti, ha gettato via una stagione e la nazionale? Forse conosco la risposta…….purtroppo! (7)
Bremer: è il meno sicuro del pacchetto arretrato ma, questa volta, non combina la solita leggerezza fatale. (6)
Buongiorno: sicuro, grintoso e con buoni fondamentali, partita da veterano. Siamo sicuri che non meriti di giocare titolare? (6,5)
Singo: penso che le squadre avversarie abbiano capito la sua forza e così lo privilegiano di una marcatura particolare. Il ragazzo non trova più le discese di inizio stagione ma è sicuramente la bella sorpresa del Toro 2020. (6)
Lukic: ha buona corsa ma poca personalità, come tutti i suoi compagni di reparto non mette mai gli attaccanti in condizione di nuocere, passaggi sempre scolastici e, troppo spesso, arretrati. (5,5)
Rincon: gioca in un ruolo che non gli appartiene ma, questa volta, torna essere il mastino che abbiamo conosciuto all’inizio della sua avventura granata. Nella squadra ci sta eccome, ma al servizio di un vero regista e di una mezzala con i piedi educati. (6,5)
Linetty: doveva essere l’acquisto che avrebbe dato alla squadra gli inserimenti in attacco che lo scorso anno non abbiamo mai visto, purtroppo si è adagiato ad un tran tran che conosciamo bene, fatto di nessun inserimento e passaggi arretrati. (5,5)
Rodriguez: partita attenta e grintosa in fase difensiva, però non si propone mai in attacco (6)
Verdi: piedi buoni però li usa praticamente solo per battere i calci d’angolo. Leggero, poco grintoso, sbaglia, per errori tecnici, le poche ripartenza della squadra. (5)
Belotti: la solita partita generosa e anche di grande spessore tecnico. Chissà quanti gol segnerebbe con un centrocampo appena normale! (7)
Subentrati: Vojvoda, Meïte, Segre e Zaza.
Entrano tutti e quattro a una manciata di secondi prima del recupero e, quindi, non sono giudicabili, però un pensiero a Meïte non si può evitare: tocca un pallone in attacco e, naturalmente, lo perde facendo ripartire il Napoli.
Giampaolo: la squadra offre una discreta prestazione e sembra essere dalla sua parte, come testimonia l’abbraccio di Izzo dopo la rete. Però quei quattro cambi a fine partita? Non c’è la controprova che sarebbe andata diversamente, ma Meïte in campo con la sua lentezza e la sua poca grinta non poteva che essere pericoloso e infatti……. (6)
Sandro Mellano