Campo, panchina, scrivania

sottotitolo: c'era una volta la Juventus.
 

Embed from Getty Images

La Juventus dove "conta vincere", null'altro, perché da quelle parti il credo è sempre stato solo quello, magari accompagnato da .... non importa come.
Ovvio che se sei la Juve, della Juve, non puoi neppure lontanamente pensare ad un traguardo minore, ad essere semplice comparsa, a guardare gli altri vincere.
La questione è che gli errori li fanno tutti, per incapacità, per troppa ambizione, per un ego spropositato, a volte mettendo tutto questo insieme ed allora è davvero un problema.
Le ultime stagioni bianconere non sono state all'altezza di Madama, magari partendo da CR7, o forse da cosa ha voluto dire il suo ingaggio: l'addio di Marotta!
Facile poi dare le colpe a Sarri, Pirlo, Allegri, scaricato dopo una stagione in cui lo si è attaccato in tutti i modi, in cui Giuntoli ha messo la sua testa su un piatto, da dare in pasto ai tifosi.
Ecco, il Direttore, detto in italiano facile, quello arrivato dalle glorie di Napoli per la gloria bianconera, quello che, ad ora, ha fatto altre macerie, con un allenatore glorificato ma chissà se davvero da Juve, con calciatori che sembrano bambolotti senza personalità, esaltati da una stampa buona per fare lo zerbino del padrone.
Nell'oggi bianconero non c'è nessuno innocente, da chi va in campo a chi comanda tutta la combriccola, tutti buoni a nascondersi e mandare l'allenatore a metterci la faccia, pur colpevole allo stesso modo.
C'era una volta la Juve, dove in campo andava la personalità, calciatori che erano uomini, che sapevano essere squadra, al di là del tifo e delle simpatie; oggi invece cosa c'è ancora?
Un'immagine mi pare rispecchi la Juve oggi, quella di Vlahovic, strappato alla Fiorentina a peso d'oro, esaltato come bomber assoluto, difeso da un Allegri che non lo esaltava abbastanza ed oggi a languire in panchina, anche quando, sotto di una rete, il mister, ormai ex fenomeno, preferisce mandare in campo tre difensori!
C'era una volta la Juve e con quella attuale dove è davvero difficile trovare chi salvare.

Maurizio Vigliani