Emergenza punizioni: l'ultimo gol del Toro risale alla decade scorsa
Quello delle punizioni è un vero e proprio miraggio per i granata, ormai quasi un'utopia. I nuovi arrivati saranno in grado di abbattere questo tabù?

L'ultimo gol su punizione nel 2017
Metà di maggio. Più precisamente il 21 maggio. Un pomeriggio come tanti. Un pomeriggio a Genova, a Marassi. Proprio in quel giorno e in quella città il Torino segnava il suo ultimo gol su punizione diretta. L'autore era Adam Ljajic, trequartista e fantasista serbo, che aveva già segnato da punizione diretta nel derby giocato pochi giorni prima. Quindi, sono esattamente 2845 giorni che i granata non segnano su calcio piazzato, una vera e propria condanna per i tifosi.
Ma in questi 2845 giorni cosa è successo? Neanche un giocatore in grado di buttarla dentro, neanche con una deviazione. Eppure, giocatori con quelle caratteristiche sono passati dal capoluogo sabaudo: da Rodriguez a Verdi passando anche da calciatori promettenti come Gineitis. Ma niente da fare. E in tutto questo un grande vuoto, se non il ricordo delle gesta di giocatori del passato come Junior o addirittura Alessandro Rosina.

Biraghi può interrompere questo digiuno?
Abbiamo capito perfettamente che il rapporto tra le punizioni e il Toro è un rapporto logoro, molto debole e sicuramente poco fortunato. Ma di recente in granata è arrivato un giocatore che di punizioni se ne intende: Cristiano Biraghi. Il terzino di Cernusco sul Naviglio infatti ha realizzato, dal 2018, ben 4 gol su punizione diretta, il primo in Fiorentina-Atalanta nel 2018, poi Bologna-Fiorentina nel 2020 e infine ben 2 in Fiorentina-Genoa del 2022. Ottime statistiche per un difensore, considerando anche che tra tutti giocatori che in questo periodo hanno fatto meglio di lui solo Dybala gioca ancora in Serie A. Gli altri, come Mertens o Kolarov, o hanno lasciato il campionato italiano per andare in leghe minori o addirittura si sono ritirati. Quindi, riuscirà Biraghi ad abbattere questo tabù?