Vagnati: 'Juric sa che alle parole devono seguire i fatti in campo. Belotti? Tiene molto al Torino'
Il direttore tecnico del Torino, Davide Vagnati, ha parlato oggi in conferenza stampa presentando i nuovi acquisti, Marko Pjaca e Tommaso Pobega.
"Pjaca è un giocatore di grande talento, è un ragazzo che mi piace molto perché ha giuste motivazioni. Per lui questa è una stagione molto importante perché finora la sua carriera è stata frenata da qualche infortunio ma già l’anno scorso ha giocato con continuità. Pobega è uno di quei ragazzi che si è guadagnato ogni soddisfazione con la voglia, il sudore, l’abnegazione. Merita di essere arrivato in una grande piazza. Avevamo bisogno di un giocatore con le sue caratteristiche, la sua fisicità, la sua capacità di inserirsi. Siamo molto contenti che sia qua. Avevamo trovato l’accordo ben prima che arrivasse, poi è arrivato con un po’ di ritardo".
Vagnati ha poi parlato del rapporto con Juric: "Se Juric è soddisfatto del mercato? Il mister è una persona molto intelligente, molto umile. Sa benissimo che alle parole devono seguire i fatti in campo. Capisco che dal punto di vista mediatico è venuta fuori una comunicazione diversa da quella che veramente era. Io con Juric ho un attimo rapporto, un rapporto vero, vogliamo costruire qualcosa di importante per il Torino. Non ci possiamo permettere di fare una stagione come le ultime due, le cose o cambiano o cambiano. Lo abbiamo dimostrato anche con gli sforzi fatti nel mercato. Ora dobbiamo cercare di andare tutti dalla stessa parte, quando dico tutti intendo anche giornalisti e tifosi. I tifosi sono molto importanti per noi, dopo la partita contro l’Atalanta i giocatori sono rimasti colpiti dal calore nonostante la sconfitta e il fatto che non fossero molti. Un progetto si costruisce man mano, nel quotidiano".
Vagnati ha poi fatto un appello ai tifosi: "Per cambiare l’inerzia delle ultime due stagioni ci serve l’aiuto della città intera, dei tifosi. Il messaggio che è stato mandato anche negli ultimi giorni di mercato credo sia chiaro. Abbiamo preso un allenatore importante, con un contratto lungo. Sono convinto che i tifosi si riavvicineranno”.
Sul futuro di Andrea Belotti, che è in scadenza di contratto: “Belotti è una persona che tiene molto a Torino. Io penso che i risultati di tutti saranno determinati per il suo futuro, siamo sereni perché lui è un grande professionista che tiene al suo futuro e a quello del Torino. Non ci sono isterismi perché il calcio è cambiato, sempre più spesso i giocatori andranno vicini alla scadenza del contratto. Noi dobbiamo fare il bene del Torino, cambiare l’inerzia. Voglio che passi questo messaggio perché non ci possiamo più permettere di fare campionati come gli ultimi due”.
Il direttore tecnico granata ha parlato poi del mercato appena concluso: “A me piace molto cucinare. Quando cucino, prima apparecchio poi mangio. Anche sul mercato ho iniziato ad apparecchiare prima, poi le circostanze per prendere i giocatori si sono verificati alla fine ma eravamo già avanti con tutto. Credo che siamo stati bravi anche a prendere piatti importanti per il presente e per il futuro”. “Quest’estate abbiamo visto anche le grandi società avere difficoltà sul mercato, noi siamo riusciti a prendere giocatori importanti e farli venire a Torino per fare una stagione in cui dobbiamo svoltare”.
Sugli acquisti mancati di Amrabat e Messias: "Amrabat? In mezzo al campo siamo tanti, per questo non era una priorità. Messias è un giocatore che abbiamo seguito, abbiamo più volte parlato con il Crotone ma ho sempre avuto la sensazione che non si potesse concludere. Penso che Praet sia un giocatore di grandissime qualità, di grande talento e, prima che Messias andasse al Milan abbiamo deciso di puntare su di lui
Vagnati ha parlato anche di Mustafi: “Mustafi non è mai stato una nostra priorità, non è mai stato così vicino. Abbiamo fatto in difesa un investimento su un ragazzo del 2000, Zima, e siamo a posto così. Ci sono 29 giocatori in rosa ma quest’anno dovevamo cambiare qualcosa”.
L'acquisto che l'ha reso più orgoglioso: "L’acquisto di cui vado più orgoglioso? Sono state tutte situazioni difficili, chiaro che abbiamo fatto un investimento su un ragazzo del 2000, Zima, a cui va da tempo ma che ha tutte le qualità per crescere. Ha la fortuna di avere un allenatore molto bravo a lavorare con i giovani e a farli migliorare”.
Infine, il direttore tecnico del Torino ha parlato dei tanti giocatori arrivati in prestito con diritto di riscatto: “Tanti giocatori sono arrivati in prestito con diritto di riscatto, è una cosa certamente positiva perché se ne varrà la pena avremo la possibilità di far rimanere con noi i giocatori”.
(fonte calciomercato.com)