Malore per Edoardo Bove
Malore per Edoardo Bove

Il malore improvviso di Edoardo Bove durante la partita Fiorentina-Inter ha acceso i riflettori sulla gestione delle emergenze mediche in campo. Grazie al pronto intervento del personale medico, il centrocampista è stato stabilizzato e trasportato all’Ospedale Careggi di Firenze, dove le sue condizioni sono state monitorate attentamente. 

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L’episodio ha però suscitato un dibattito: mentre c’è chi ha puntato il dito contro i medici, una voce autorevole come quella del Dottor Marco Evangelista, cardiologo a Napoli zona fuorigrotta, ha ribadito che i veri eroi di questa vicenda sono stati proprio loro. Tuttavia, Evangelista non ha esitato a sottolineare gli errori iniziali commessi dai compagni di squadra. 

 

“Mai afferrare la lingua: è una pratica sbagliata e pericolosa” 

Intervenendo nella trasmissione "Si gonfia la rete", il Dottor Evangelista ha evidenziato come alcune manovre di primo soccorso messe in atto dai calciatori siano state del tutto errate: 

“In nessun contesto si deve cercare di afferrare la lingua del paziente. È una pratica pericolosa che rischia di peggiorare la situazione. La manovra corretta è estendere delicatamente il capo all’indietro, come insegnato nei corsi di primo soccorso, per liberare le vie aeree.” 

Secondo Evangelista, questo episodio deve servire da monito per investire nella formazione di base per atleti e staff tecnico, affinché possano intervenire con maggiore consapevolezza in situazioni di emergenza. 

 

Le possibili cause: squilibri elettrolitici e condizioni preesistenti 

Da quanto emerso, il malore di Bove potrebbe essere stato causato da un’aritmia dovuta a un abbassamento dei livelli di potassio, forse legato a disidratazione. Evangelista ha spiegato: 

“Questi eventi sono spesso il risultato di una combinazione di fattori. La miocardite di cui aveva sofferto in passato, ad esempio, è un noto fattore di rischio, soprattutto dopo il COVID, che ha visto un aumento dei casi. Tuttavia, una miocardite da sola difficilmente spiega un episodio così grave. Quando si verificano questi malori, è come cercare un ago in un pagliaio: bisogna analizzare attentamente ogni elemento.” 

 

Un sistema sanitario da lodare: l’Italia come modello 

Mentre in alcuni Paesi i protocolli medici non sono sempre all’altezza, l’Italia continua a distinguersi come esempio di eccellenza. Come ha sottolineato Evangelista: 

“Dal 1982, i protocolli sanitari obbligatori per i calciatori hanno ridotto del 98% i decessi in ambito sportivo. Questo è un risultato straordinario, che dimostra l’efficacia e il valore del nostro sistema sanitario.” 

Un confronto diretto è stato fatto con la Francia, dove l’ECG di base non è obbligatorio, ma deve essere richiesto espressamente. Questo mette in evidenza la lungimiranza del modello italiano, che garantisce controlli rigorosi per prevenire situazioni potenzialmente fatali. 

 

La lezione del caso Bove 

Il caso Bove non è solo una storia di interventi medici tempestivi, ma anche un invito a migliorare la formazione in ambito sportivo. Ogni errore commesso può trasformarsi in un’opportunità per sensibilizzare atleti e società sulla necessità di una maggiore consapevolezza nelle emergenze. 

Come ha concluso il Dottor Marco Evangelista

Ciò che conta è che oggi Edoardo Bove stia bene. Questo risultato è il frutto del lavoro di medici preparati e di un sistema sanitario che funziona. Il nostro modello resta un esempio da seguire.”