Le pagelle di Torino-Venezia
Milinkovic Savic: altra prova nella quale non è esente da colpe nelle occasioni decisive, sul gol del pareggio rimane piantato sulla linea di porta sul cross e, complice Singo, interviene in modo goffo sul colpo di testa vincente. Inoltre non hai mai l’impressione che dia sicurezza alla difesa intervenendo, vista la sua statura non indifferente, con qualche uscita alta sbriga guai. Riceve tre tiri e becca due gol, sul secondo gol non è assolutamente colpa sua ma, da un portiere, ci si aspetta ogni tanto una parata miracolo. Tecnicamente limitatissimo. (5)
Djidji: che non sia in condizioni eccellenti lo si denota da qualche sbavatura di troppo e dalla totale mancanza di appoggi offensivi. Sostituito perché a corto di fiato ma, soprattutto, perché ammonito. (5,5)
Bremer: è sempre l’imprescindibile baluardo difensivo ma, stasera, non offre la solita prestazione super. Non legge bene il cross dal quale scaturisce il vantaggio del Venezia. (6)
Rodriguez: forse il migliore del reparto offensivo, prova anche a mettere a referto il primo gol in maglia granata con un gran tiro dal limite che esce di poco. (6,5)
Singo: è in un periodo di involuzione pericolosa, partita anonima senza i soliti affondi e, ancora più grave, sul pareggio del Venezia opera un blocco per la parata del già incerto Milinkovic. Sostituito forse in ritardo. (5)
Pobega: penso di poter dire che ieri sera ha offerto la peggiore prestazione da quando veste la maglia granata, impreciso nei passaggi, poco lucido negli inserimenti offensivi, insieme al compagno di reparto viene surclassato dal centrocampo avversario. (5,5)
Linetty: in campo dopo tanto tempo, mostra la ruggine e, soprattutto, la pochezza tecnica. Sbaglia quasi tutto quello che fa. Possibile che Ricci non meritasse una chance ad inizio ripresa?Inguardabile! (4,5)
Vojvoda: inizia alla grande: spinta di qualità, cross e gesti tecnici di grande livello; quando si perde l’avversario che poi crossa per il pareggio del Venezia, cala vistosamente come tutta la squadra. (6)
Brekalo: nei primi venti minuti della partita è un folletto imprendibile, dribbling, scatti, passaggi e un bel gol di potenza, poi gli avversari gli prendono le misure, anche perché, probabilmente, si rendono conto che è l’unico che può creare pericoli. (6)
Pjaca: fumo, neanche tanto, e poco arrosto. Sembra iniziare bene ma poi ci ripensa e dopo pochi minuti sparisce dalla partita. Peccato perché con quel talento potrebbe fare la differenza. (4,5)
Sanabria: altra partita da dimenticare, dopo quella di Udine. Mai pericoloso, mai che tenti di liberarsi per un tiro e mai che tenga un pallone per consentire gli inserimenti dei compagni. Probabilmente inizia a sentire il peso delle tante partite giocate senza rifiatare. (4,5)
Subentrati:
Zima per Djidji (26’ s.t.): forse, a questo punto della stagione, senza più obiettivi di alcun genere, varrebbe la pena di insistere con lui in previsione della prossima stagione. Entra e fa valere il fisico. (6)
Ansaldi per Singo (26’ s.t.): non ha il tempo di incidere, opera un paio di cross non bellissimi e tenta un tiro che, strozzato, si perde a lato. (6)
Warming per Pjaca (26’ s.t.): troppo troppo acerbo, non segue con determinazione il cross di Belotti, non salta mai un avversario e sbaglia anche i pochi cross che tenta di fare. (5)
Belotti per Sanabria (26’ s.t.): entra osannato dal pubblico e dimostra quanto sia importante per questa squadra e quanto sarà difficile rimpiazzarlo il prossimo anno. Nei minuti che ha a disposizione fa una bella sponda di testa, opera un cross, magari un po’ forte, ma sul quale Warming non si lancia con la dovuta determinazione, e, soprattutto, segna di testa il gol del pareggio che solo una interpretazione cervellotica e scandalosa del VAR gli nega. (6,5)
Zaza per Vojvoda (41’ s.t.): (s.v.)
Juric: per la seconda partita consecutiva l’allenatore avversario si mette a giocare a specchio e la squadra va in crisi, forse sarebbe opportuno valutare anche la possibilità di variare lo schema in corso d’opera. Ieri sera, con la squadra avversaria arroccata a difesa del vantaggio, si poteva pensare alla difesa a quattro con l’ingresso di Belotti a fianco di Sanabria. Tenta la carta della disperazione sostituendo contemporaneamente quattro giocatori, ma l’apporto, a parte Belotti è veramente poca cosa causa pochezza tecnica e ruggine dell’età e degli infortuni. L’assenza di Praet per tutta la restante stagione, visto l’apporto molto limitato di Pjaca ,sarà un problema di difficile soluzione. Per finire una domanda rispettosa: Ricci non ancora inserito nel modo di gioco di Juric avrebbe potuto fare peggio di Linetty? (5,5)
Sandro Mellano