Siamo una tifoseria fortunata: il Filadelfia non è di Cairo
Quando pensi di aver toccato il fondo, solo allora ti ricordi che il Presidente del Torino è Urbano Cairo.
Per fortuna il Filadelfia non è di Cairo
Quando pensi di aver toccato il fondo, solo allora ti ricordi che il Presidente del Torino è Urbano Cairo.
Così, dopo la cessione di Buongiorno al Napoli per 40 milioni, dopo la solita estate fatta di mancati acquisti, di trattative che saltano perché, a confronto, quelle fatte in un Souk sono passeggiate di salute (clausola Vanoli docet), dopo l’ennesimo ritiro fatto con la squadra largamente incompleta, dopo che nella trasferta di Milano, per la prima di campionato, vengono buttati via due punti perché la panchina è a livello di bassa serie B e mancano tre quarti della difesa; bene, quando sei profondamente “incazzato” per tutto questo, ecco che arriva la notizia che fa sembrare un paradiso il precedente scenario.
In un battibaleno, sì perché il Souk vale solo in entrata, Bellanova viene ceduto all’Atalanta per 20 milioni più bonus e al suo posto viene preso tal Pedersen, laterale che lo scorso anno è retrocesso col Sassuolo, per la iperbolica cifra di 1 milione di prestito più 3,5 di obbligo di riscatto. Naturalmente non ce l’ho col ragazzo, bensì con chi pensa di sostituire un Nazionale Italiano con un giocatore che verrà a fare la riserva addirittura a Valentino Lazaro.
D’altronde il nostro DS ci ha ampiamente dimostrato di non possedere una strategia di mercato e di eccellere in acquisti che altro non sono che denaro buttato; superfluo fare un elenco.
A questo punto mi chiedo a che livello di umiliazione dobbiamo arrivare. Fino a quando pensano di reiterare le solite dichiarazioni che vaneggiano di presunte ambizioni, di auto celebrazioni per la terra promessa rappresentata dalla parte sinistra della classifica?
Tanto state certi che alla prossima intervista la domanda più cattiva sarà sul perché, a colazione, ai giocatori viene servita la crostata di mele e non quella di mirtilli.
Però la domanda delle domande è solo una: perché non cede la società? Spero che la risposta sia legata al narcisismo di diventare il Presidente più longevo della storia del Torino, vorrebbe dire che mancano poche settimane. Lo so, sono un povero illuso!
Voglio però terminare con una nota positiva: tranquilli fratelli granata, il Filadelfia non è di proprietà del sig. Cairo, quello non può venderlo, altrimenti lo avrebbe già fatto sostituendolo con una bocciofila abbandonata.
Sandro Mellano